Soluzione definitiva o ennesimo spreco? Il deputato Francesco D’Uva vuol esser certo che, con la realizzazione delle nuove invasature, non si ripresenteranno più gli attuali problemi di insabbiamento. Viceversa – afferma – sarebbe necessaria una riprogettazione dell’intera area. La Zafarana punta l’attenzione sul presente e sui dragaggi
“Chiediamo che il Ministero istituisca una commissione di esperti che accerti eventuali responsabilità nella pianificazione, progettazione e costruzione del Porto di Tremestieri stabilendo se, attraverso il completamento dell’opera, i problemi che fino ad aggi non ne hanno permesso un corretto funzionamento possano essere limitati oppure no”. Il portavoce del MoVimento 5 Stelle, Francesco D’Uva, si rivolge direttamente al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e porta le anomalie del caso Tremestieri anche a Roma.
Una lunga interrogazione quella depositata dal deputato, in cui viene analizzato tutto l’iter della costruzione e dell’evoluzione del Porto di Tremestieri, a partire dal 2006, anno di nascita. “E’ lecito a questo punto – afferma D’Uva – domandarsi se prima di portare avanti il progetto di allargamento e completamento dell’opera, sia il caso di effettuare un accertamento di carattere tecnico da parte del Ministero che stabilisca se i problemi del Porto potranno essere limitati, oppure se sia necessario una riprogettazione dell’intera area di attracco di Tremestieri”.
La deputata Valentina Zafarana, portavoce del MoVimento 5 Stelle all’Ars, si rivolge direttamente alla Regione Siciliana chiedendo che “faccia la sua parte evitando di permettere la distruzione di un territorio e l'ennesima mangiatoia di soldi pubblici. Meno di un mese fa sono stati stanziati 400mila euro per una mini-gara che ha come obiettivo finale il dragaggio dell'invasatura insabbiata. Sappiamo già che il problema del porto è di natura strutturale, e qualcuno dovrà dirci di chi sono le responsabilità, ma non possiamo accettare ancora questo stillicidio di piccoli interventi palliativi che si traducono solo in spese ingenti e inevitabili, oltre che, guarda caso, in vantaggi per i soliti privati che restano l'unica alternativa all'attraversamento dello Stretto dei mezzi pesanti, con profondissime e ormai note ricadute anche sull'intera città”.
“E’ fondamentale – conclude D’Uva – capire se, in una zona costiera come quella di Tremestieri, interessata non solo dal fenomeno delle mareggiate ma anche da quello dell’erosione costiera, l’ampliamento del porto possa essere la soluzione o l’ennesima beffa e spesa di denaro pubblico”.
D’UVA è una persona intelligente, quello che si dovrebbe anche controllare e’ chi si e’ aggiudicato i lavori e con quale ribasso ..
perché 80 milioni di Euro per un porto così importante sembrano pochini !!!
ma quando le cose le fa Disarcina ….
D’UVA è una persona intelligente, quello che si dovrebbe anche controllare e’ chi si e’ aggiudicato i lavori e con quale ribasso ..
perché 80 milioni di Euro per un porto così importante sembrano pochini !!!
ma quando le cose le fa Disarcina ….
si certo, altri stipendi inutili. Qui non c’è bisogno di una commissione, ma di una denuncia alla magistratura
si certo, altri stipendi inutili. Qui non c’è bisogno di una commissione, ma di una denuncia alla magistratura
Be oltre alla commissione ministeriale occorre sottoporre tutta la questione alla Commissione antimafia. Ho l’impressione che alla fin fine sia come la ditta a cui ci si rivolse per acquistare le Palme, in Egitto. Senti Senti che quella società era di personaggi messinesi.
Sto porto è una manna per pochi e una catastrofe per i cittadini messinesi
Be oltre alla commissione ministeriale occorre sottoporre tutta la questione alla Commissione antimafia. Ho l’impressione che alla fin fine sia come la ditta a cui ci si rivolse per acquistare le Palme, in Egitto. Senti Senti che quella società era di personaggi messinesi.
Sto porto è una manna per pochi e una catastrofe per i cittadini messinesi