Interventi eseguiti a macchia di leopardo, solo in determinate zone del centro, abbandono delle periferie e mancanza di chiarezza sui ruoli. Questi solo alcune delle questioni sollevate da Russo che chiama a raccolta l’assessorato, Ato3 e Messinambiente per un confronto aperto: «Basta sentire dire che mancano le risorse»
Fare chiarezza, al più presto e senza ulteriori rinvii. E’ chiaro il messaggio lanciato dal presidente del V quartiere Alessandro Russo all’amministrazione comunale ed in particolare all’assessore all’ambiente Elvira Amata e al commissario liquidatore dell’Ato3 Antonio Ruggeri, sulla gestione del verde pubblico cittadino. Una chiarezza che secondo il rappresentante di circoscrizione risulta necessaria soprattutto in ordine alle competenze e alle modalità con cui vengono eseguiti, o dovrebbero essere seguiti i servizi di scerba ture nelle strade cittadine, dove la pulizia viene invece effettuata a “macchia di leopardo”. Russo, infatti, che specifica come tale competenza spetti all’Aot3, sottolinea che gli unici interventi realizzati finora sono stati quelli eseguiti da Messinambiente che, in accordo con le circoscrizioni, ha stabilito un elenco di priorità. Metodo, quest’ultimo, che a detta del presidente Russo dovrebbe essere adottato anche dall’Ato3 « che invece interviene soltanto nel centro città, ovvero in zone dove le squadre vengono mandate dietro segnalazione di qualcuno particolarmente importante od influente».
E tra queste “aree privilegiate” vista la condizione di assoluto degrado, non compare nessuna di quelle che fanno parte del territorio della V circoscrizione: «Questo Consiglio circoscrizionale, pertanto – sottolinea Russo – non condivide le modalità operative tenute fino ad oggi dall’Ato3, e si farà carico a breve di chiedere un urgente tavolo tecnico con l’Assessore competente, al fine di dirimere una volta per tutte le responsabilità degli interventi, le reali consistenze in termini di risorse da destinarsi alle scerbature delle piazze e dei luoghi pubblici, e, soprattutto, per chiedere tutte gli ordini di servizio che sono stati emessi nel corso di questi ultimi mesi dalla società d’ambito. Il Consiglio circoscrizionale vuole e deve sapere chi ha mandato le squadre, i luoghi dove sono state mandate, secondo quale logica e quale criterio sono state mandate squadre in alcuni luoghi, mentre altri restavano e restano tutt’oggi scoperte e infestate da erbacce e vegetazione selvatica cresciuta oltre ogni tollerabilità».
Capire chi, come, quanto e perché appare dunque fondamentale per cercare di fare luce su una situazione dove finora c’è stata fin troppa ombra e non solo a causa della fitta vegetazione. Russo, le cui dichiarazioni rispecchiano il pensiero comune di tutti i colleghi di circoscrizione, non ritiene più ammissibile, di fronte all’immagine di una città che continua ad affogare nel degrado, sentir dire che c’è mancanza di fondi e risorse «mentre talvolta le squadre, seppur esigue, agiscono in alcune contrade o in alcuni luoghi pubblici».
Una situazione complessa, che inevitabilmente, contribuisce a generare profonda malcontento anche nell’opinione pubblica, il cui interesse, al di là di qualsiasi di competenza, sarebbe quello di poter girare in strade dall’aspetto dignitoso. Una confusione di ruoli generata da una politica da “scaricabarile” alimentata dall’assoluta mancanza di confronto. Situazione che, a detta di molti, rischia di peggiorare ulteriormente con l’inserimento dei 300 cassintegrat0i, “prelevati” dalle file del Centro Impiego, una parte dei quali, sulla base dei progetti presentati, verranno utilizzati anche per interventi di pulizia e scerbatura delle strade. (E. DEP)