Delle quattro navi ferroviarie, la Logudoro è senza equipaggio, la Villa ferma per lavori, la Scilla usata parzialmente per non conformità alle normative antincendio. Resta solo la Messina...
"La vera notizia dentro la notizia del pignoramento della nave traghetto Logudoro è la dichiarazione dell’avvocato dei lavoratori, Maria Grazia Belfiore, che ha denunciato alla stampa di aver trovato la nave senza equipaggio e senza comandante. Quasi incidentalmente, il legale ha certificato e messo a nudo un’assurda realtà che è quella del sistematico abbandono della nave”. Lo sottolinea il sindacato Orsa, dopo aver ricordato che "in più occasioni, in maniera assillante e persino in sede Prefettizia è stato chiesto l’intervento del comandante della Capitaneria di Porto di Messina AmS Nazzareno Laganà affinché facesse valere la sua autorità per porre un argine alla consolidata gestione illecita delle navi ferme armate, esibendo a supporto persino il parere del comandante del Porto di Messina pro tempore, Domenico De Michele, secondo il quale il Codice della Navigazione non consente alcuna riduzione del personale rispetto alla tabella minima di sicurezza nel caso di navi armate che, seppure ferme, sono costantemente esposte ai pericoli per cui è necessaria la presenza di tutto il personale previsto nel ruolo di appello. Il comandante Laganà, in occasione dell’incontro avuto con noi lo scorso 7 giugno, aveva annunciato una puntuale verifica dei fatti denunciati ma le notizie che oggi sono all’attenzione dei media affermano che la prassi di sguarnire le navi ferme e armate è perpetrata dagli armatori, pubblici e privati, nella maniera più indisturbata possibile, evidentemente il sistema dei controlli non ha sortito alcun effetto".
Nessun intervento per la Logudoro, quindi, ma immediato per la Scilla, dichiarata non conforme alle norme antincendio. "In 115 anni – riprende l'Orsa – non si è mai verificato un incendio sul ponte binari delle navi ferroviarie. Ben più a rischio sono le navi ferme, con apparati in funzione, che in caso di malaugurati eventi non avrebbero a bordo il personale necessario per affrontare e superare l’eventuale emergenza. Alla resa dei conti le “strane” vicissitudini “patite” da Rfi hanno prodotto la seguente situazione: Nave Logudoro sequestrata; Nave Scilla utilizzata parzialmente per via delle non conformità ratificate dalla Capitaneria di Porto; Nave Villa ferma per lavori. Se malauguratamente dovesse avere problemi la nuova Nave Messina si realizzerebbe la “ricercata” rottura del carico per questioni non dipendenti dalla volontà dell’armatore di Stato e dello stesso Governo che risparmierebbe, una volta per tutte, le sovvenzioni per la continuità territoriale dei siciliani. A pensar male si fa peccato ma…".