I membri dell'associazione hanno risposto alle accuse di opportunismo politico mosse da Cattafi e dall'ex senatore Domenico Nania nell'ambito del processo sul parco commerciale di contrada Siena, nel quale l'avvocato barcellonese è imputato
“L’associazione Rita Atria è sempre stata presente alle udienze proprio per sottolineare che si prende tutte le responsabilità dell’esposto che ha avviato il processo. E ne risponde con i suoi massimi vertici”. Così i membri dell’associazione antimafia hanno replicato alle dichiarazioni dell’ex senatore Domenico Nania e di Rosario Pio Cattafi al processo sul parco commerciale di contrada Siena. I due avrebbero accusato l’associazione di essere mossa da motivazioni politiche.
“Fin da quando abbiamo presentato l’esposto, nel 2011, ci hanno accusato di essere politicizzati” – scrive l’associazione – “accuse e illazioni emerse, più o meno velatamente, anche nel dibattimento del processo penale scaturito da quell’esposto, da ultimo proprio da parte dell’ex senatore Domenico Nania che, all’udienza del 13 gennaio 2017, ha rispolverato il suo teorema LAM (Lumia-Atria-Mazzeo), oggetto di ben due sue interrogazioni parlamentari degli anni passati, alle quali abbiamo già ampiamente risposto”.
L’ultima goccia ha fatto però traboccare il vaso. “Al termine della deposizione di Santa Mondello, nostra associata e cofirmataria dell’esposto, l’imputato Rosario Pio Cattafi ha chiesto di rendere dichiarazioni spontanee, dopo essersi precedentemente rifiutato di sottoporsi all’esame del P.M. Le dichiarazioni spontanee si sono comunque rivelate accuse gratuite ed infamanti nei confronti della teste Mondello, di cui tali signori si assumeranno la responsabilità nelle sedi opportune”.
L’associazione insiste ribadendo la massima trasparenza del proprio operato: “Condanniamo con forza e determinazione le gratuite illazioni di Cattafi, rammentando che mai Santina Mondello si è nascosta (come affermato nelle dichiarazioni) dietro la facciata dell’associazione Rita Atria, né l’associazione si è mai nascosta dietro alcuno; anzi, è sempre stata presente con il suo avvocato Carmelo Picciotto, con il segretario nazionale Carmelo Catania e con la vicepresidente e co-fondatrice, Nadia Furnari. Rivendichiamo ancora oggi la co-genitura di quell’esposto, nato da motivazioni scritte nel nostro DNA e nella nostra Storia. Una storia ben diversa da quella dell’ex senatore Nania e, soprattutto, da quella di Rosario Pio Cattafi”.