Confconsumatori è stata ammessa come parte civile nel processo penale contro Schettino e gli altri indagati, ed ha anche ottenuto contestualmente la chiamata in causa di Costa Crociere come responsabile civile, al fine di vederla condannata in solido con gli imputati al risarcimento dei danni patiti dalle vittime
E’ trascorso più di un anno dal tragico naufragio della Costa Concordia: dinanzi all’isola del Giglio si sono spente trenta vite, due passeggeri sono a tutt’oggi dispersi e numerosissimi sono stati i feriti. La compagnia di navigazione ha sin dall’inizio negato ogni responsabilità riguardo all’accaduto, ma i dubbi sulla effettiva mancanza di colpa si consolidano ulteriormente laddove la stessa ha richiesto il patteggiamento e pagato una sanzione per un milione di euro.
La Confconsumatori ha sin da subito assunto una posizione netta a favore dei naufraghi, valutando la vicenda innanzitutto da un punto di vista giuridico-legale e non meramente commerciale ed attribuendo, di conseguenza, primaria importanza all’accertamento della verità storica nonchè alla determinazione di responsabilità e colpe del caso. Sulla base di questi presupposti Confconsumatori è stata ammessa come parte civile nel processo penale contro Schettino e gli altri indagati, ed ha anche ottenuto contestualmente la chiamata in causa di Costa Crociere come responsabile civile, al fine di vederla condannata in solido con gli imputati al risarcimento dei danni patiti dalle vittime.
Spiega Marco Festelli, avvocato che rappresenta in giudizio l’associazione davanti al Tribunale di Grosseto: “E stata riconosciuta la figura del turista passeggero della Concordia nell’alveo della figura del consumatore e conseguentemente è stato riconosciuto che non solo i consumatori direttamente danneggiati, i passeggeri della Costa Concordia, hanno subito un danno, ma anche le Associazioni dei consumatori, come Confconsumatori, che si propongono come scopo esclusivo la tutela del consumatore e hanno operato con azioni concrete per l’assistenza dei turisti nel caso Costa”.
Per il risultato ottenuto Confconsumatori si ritiene soddisfatta, ma ancora non paga e confida che la Costa Crociere s.p.a. voglia finalmente, ora che non è più estranea al processo penale, risarcire i naufraghi con equità e senza ulteriori inaccettabili ritardi.