Slittano al 18 luglio prossimo le richieste dell'accusa al processo a Francantonio Genovese. Atti alla Procura per Sauta: dubbi sul certificato medico presentato.
E' stata un'altra lunga giornata d'udienza, quella di oggi al processo Corsi d'oro 2, il procedimento alla "associazione di stampo familistico" ruotante intorno l'onorevole Francantonio Genovese e il business della formazione professionale. Una lunga, affollata e calda udienza, terminata poco prima delle 15 però con un nulla di fatto. Nel tardo pomeriggio di ieri l'accusa aveva cominciato la sua requisitoria (leggi qui), ed oggi avrebbe dovuto concluderla, tirando le fila e formulando le richieste di condanna o assoluzione.
Ma, come ieri mattina, anche stamane alla ripresa dell'udienza si è riproposta la richiesta di rinvio di Elio Sauta, che ha presentato un certificato medico attestandolo impegnato in accertamenti per un sospetto angina pectoris. Ieri la Corte presieduta da Silvana Grasso non aveva accettato la richiesta ed era passata oltre, giudicando il certificato presentato insufficiente – mancava la specifica della diagnosi) e tardiva.
Stamane il certificato c'era già ed era ben dettagliato. Intorno alle 11 quindi i giudici sono entrati in camera di consiglio ed hanno disposto l'accertamento. Ne è emerso che Sauta era sì in ospedale per accertamenti, ma non era in così gravi condizioni. La Corte ha quindi rigettato anche oggi la richiesta, e trasmesso gli atti alla Procura perché valuti eventuali reati.
Erano passate le 14.30 quando la Corte è tornata in aula. A quel punto non è rimasto altro che rinviare, visto che alle 15 era già fissato un altro, importante processo.
Se ne riparlerà il prossimo 18 luglio. Anche quel giorno la parola spetterà al procuratore aggiunto Sebastiano Ardita, titolare di tutta l'indagine sulla formazione professionale a Messina. Il giorno dopo, il 19 luglio, dovrebbe arrivare alle battute finali l'altro processo parallelo, Corsi d'oro 1, in corso davanti la I sezione penale (presidente Calabrò). Salvi ulteriori colpi di scena, ovviamente.
Alessandra Serio