Processo Miramare "bis", a Sinistra replicano: la Destra taccia e si vergogni

Processo Miramare “bis”, a Sinistra replicano: la Destra taccia e si vergogni

Redazione

Processo Miramare “bis”, a Sinistra replicano: la Destra taccia e si vergogni

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mercoledì 09 Novembre 2022 - 16:15

La 'legge Severino'? Un'«anomalia da riformare» secondo il Pd metropolitano, il cui auspicio è che presto gli amministratori sospesi tornino in campo

REGGIO CALABRIA – Com’era scontato, dato che le Destre ‘approfittano’ della seconda condanna in due distinti gradi di giudizio del “processo Miramare” per il sindaco (sospeso) di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, il centrosinistra replica all’istante.

Il Pd: fiducia in Falcomatà, ‘Severino’ anomalia da riformare

«Piena ed incondizionata fiducia nell’operato del sindaco Falcomatà e degli altri valenti amministratori sospesi per effetti della legge Severino – così, in una nota, il Partito democratico metropolitano -. La città sarà purtroppo privata ancora per qualche mese del proprio sindaco e degli altri amministratori, nel mentre il neoministro della Giustizia Carlo Nordio ha affermato la necessità di abrogare il reato d’abuso d’ufficio dal quale discendono gli effetti della Severino».

«Non è un caso se in questi anni l’Anci, Associazione nazionale dei Comuni italiani, abbia richiesto con fermezza una profonda ed ulteriore riforma giuridica sia per ciò che riguarda il reato di abuso di ufficio sia per quanto riguarda gli effetti della Severino – si legge ancora -. Siamo in presenza di un’anomalia che non danneggia esclusivamente i soggetti destinatari della sentenza, ma l’intera comunità cittadina.

A fronte della reale dimensione delle circostanze e del contesto, non accetteremo strumentalizzazioni di sorta finalizzate ad innalzare polveroni politici e ingigantire una vicenda che non può di certo inficiare la correttezza di un’amministrazione che in questi anni si è impegnata in un delicato lavoro di ricostruzione della città. Auspichiamo infine che in esito al percorso legislativo e giudiziario, il sindaco Falcomatà e gli altri amministratori coinvolti nella vicenda tornino al più presto a lavorare per la collettività. Nel frattempo, le Amministrazioni comunale e metropolitana hanno il dovere di proseguire nel solco del mandato elettorale, secondo le linee programmatiche premiate dalla cittadinanza in sede elettorale».

La Svolta:

Per parte loro, i consiglieri del gruppo La Svolta – una delle ‘civiche’ a supporto del sindaco Giuseppe Falcomatà alle ultime Amministrative del settembre 2020 – da un lato bollano come «considerazioni in libertà» le valutazioni espresse da vari protagonisti della Destra reggina e delle associazioni di riferimento, dall’altro confuta i definiti artefici «della famigerata stagione dello scioglimento per mafia del Comune» (bollati pure quali «personaggi in cerca d’autore, sigle di movimenti riciclati, abbondantemengte bocciati dalla Storia, oltre che dal dato elettorale») che «si permettono di commentare gli esiti della sospensione del sindaco Falcomatà all’indomani dell’udienza che – affermano, malgrado la seconda sentenza di condanna – non ha ancora purtroppo ristabilito la verità» sul ‘caso Miramare’.

Questo, fanno notare Massimiliano Merenda e Carmelo Romeo, «assurgendo alla qualità di moralizzatori con il patetico, quanto pericoloso, obiettivo d’accomunare una presunta irregolarità di carattere amministrativo, come la delibera sul Miramare, che ricordiamo non ha prodotto alcun effetto poiché mai applicata, con uno dei periodi più bui mai vissuto dalla nostra città. Su tutti sarebbe opportuno ricordare oltre lo scioglimento del Comune per contiguità mafiosa, anche il finto attentato dinamitardo a Palazzo San Giorgio, altri gravissimi fatti di cronaca che hanno caratterizzato quel periodo e le circostanze ancora nebulose che riguardano l’enorme buco di bilancio che ancora i reggini stanno pagando».

Di qui la richiesta agli esponenti della Destra reggina di «non guardare la pagliuzza nell’occhio del vicino nel tentativo di nascondere l’enorme trave che trafigge il proprio. Una trave che nell’ultimo decennio ha spazzato via con buona ragione l’intera classe dirigente della Destra cittadina, incapace di voltare pagina rispetto a quel passato a tinte fosche e soprattutto di vergognarsi e chiedere scusa per gli enormi danni prodotti alla collettività con la propria nefasta gestione amministrativa».

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