L’esponente della giunta Buzzanca non si sbilancia sui tempi necessari per il passaggio dal vecchio al nuovo corso, ma ribadisce: «Quello che doveva essere fatto è stato fatto». Resta in “stand-by” il Contratto di servizio tra l’Atm ed il Comune
I lavoratori dell’Atm sono tornati a protestare. Aspettano gli stipendi di giugno, luglio e la quattordicesima (vedi correlato). Ma aspettano soprattutto di sapere quando inizierà la nuova fase dell’azienda trasporti, messa in liquidazione dall’amministrazione comunale cinque mesi or sono, con il placet del Consiglio comunale e con l’intento di ripianare i debiti e ripartire da zero per ridare dignità ad un servizio, quello del trasporto pubblico, che ad oggi lascia tutti scontenti. Sia i dipendenti dell’Atm costretti mensilmente ad elemosinare lo stipendio, sia gli utenti, che per i loro spostamenti in città hanno a disposizione un parco mezzi ridotto all’osso. E proprio sul futuro dell’azienda di via La Farina sembra esserci qualche novità in arrivo, come spiega telefonicamente l’assessore alla viabilità Melino Capone : «Innovabic ,incaricata di redigere il piano industriale della nuova società per azioni che subentrerà all’Atm ha ultimato e consegnato il lavoro. Il progetto è già ala vaglio degli Uffici tecnici del Comune». L’esponente della Giunta Buzzanca non si sbilancia sui tempi necessari per il passaggio dal vecchio al nuovo corso, ma ribadisce: «Quello che doveva essere fatto è stato fatto».
In realtà , il processo di trasformazione si preannuncia tutt’altro che breve vista anche la tappa obbligata in Consiglio comunale, che dovrà deliberare in materia ma che dall’11 al 20 agosto resterà chiuso per ferie. Se ne riparlerà quindi a fine agosto o forse, più probabilmente, i primi di settembre.
Resta ancora in stand-by anche il Contratto di servizio tra l’Atm ed il Comune, approvato dalla giunta lo scorso 12 giugno (vedi correlato) ma non ancora arrivato in aula consiliare, con il risultato che quello che era stato definito come un traguardo storico, si parla di contratto di servizio dal 1998, è ad oggi solo un pezzo di carta. Sia per quel che riguarda le previsioni economiche, il contratto di servizio approvato dall’esecutivo di palazzo Zanca subordina infatti il trasferimento di 22 milioni di euro all’azienda trasporti all’approvazione del bilancio previsionale, il cui termine è slittato dal 31 agosto al 31 ottobre; sia in termini di riconoscimento dell’atto da parte dei vertici dell’Atm. Il direttore generale Claudio Conte fa sapere di non aver mai letto il contratto in questione, definendolo un atto unilaterale del Comune.
In questa infinita lotta "in famiglia" tra l‘ente comunale e la sua azienda, il Comune è proprietario unico, continuano a farne le spese lavoratori e cittadini. (Danila La Torre)
L’ATM spa ma chi mai comprerebbe azioni carta straccia di una società già nata fallita………
Solo per chiarezza, per la parte in cui vengo chiamato in causa, preciso di aver inteso dire soltanto di non aver potuto ancora leggere il Contratto di Servizio esitato dal Comune di Messina. Per cui nulla posso dire se esso tutela la “parte” ATM o meno. In ogni caso la valutazione di quel documento, per Statuto, compete al Commissario Straordinario. Mi scuso quindi con i lettori e con la dott.ssa Danila La Torre per non essere stato abbastanza chiaro.
I messinesi danno a Claudio CONTE ruoli che non ha, quello di estensore di un piano mobilità,che necessariamente coivolge il servizio pubblico urbano dei trasporti, e quello di estensore di scelte urbanistiche,generalmente scritte in un documento chiamato PIANO dei SERVIZI,parte integrante di un piano regolatore,che la Variante Generale vigente non ha, perchè non ha i crismi di un PRG,ma che le linee guida di Corvaja non lasciano intravedere con chiarezza. In parole semplici, quanto territorio devono cedere i privati al Comune, per una urbanizzazione appropriata ad una grande ATM. Ma sono scelte politiche, oggi la scelta è non avere un trasporto pubblico. A CONTE spettava tallonare MILORO e i dirigenti interessati,chiedere conto dei forti ritardi di trasferimento delle risorse in relazione a tutta la spesa corrente,perchè questa sfacciato trattamento a favore del PERSONALE di palazzo Zanca rispetto ad ATM.A CONTE spettava elaborare un piano industriale che tenesse conto delle risorse strumentali e finanziarie in dotazione, non di quelle auspicabili, chiedendo la cassa integrazione per i dipendenti che inevitabilmente restavono fuori. Avremmo avuto una piccolissima possibilità di risorgere, la lotta dei lavoratori sarebbe stata più dura e più efficace.
Togliete il Direttore Ing.Conte,se fino ad oggi possiamo dire che stiamo affogando senza di Lui potremmo solo CHIUDERE! e andare tutti a piangere lacrime amare.
La Colpa la si deve solo a questi politici inetti che guardano solo i propri INTERESSI PERSONALI
Quello che ha distrutto l’Atm è quell’xxxxxxx xx xxxxxxxxx e
xxxxxxxxxxx xxx x xxxxx che anzichè fare politica fa interessi propri e quando un dipendente gli fa qualche domanda,siccome si nasconde dietro un dito,per tutta sua risposta che fa Alza le mani(fatto accaduto un paio di mesi fa quando un collega dava del” bugiarda e ladra a tutta la politica in generale “) non sapendo rispondere al quesito posto!.
ti devi DIMETTERE anche per te stesso per la tua dignità se ancora esiste nella tua persona.
bla bla bla ma all’azienda è stato dato l’ultimo colpo di grazia…..