Grande l'emozione, ma qualcuno già guarda alle scelte in itinere. Neri: «Macché assessori-star!, serve una Giunta politica. E Fdi non può starne fuori»
REGGIO CALABRIA – In un’aula del Tribunale di Reggio Calabria, al Centro direzionale di Sant’Anna, sono stati proclamati gli ultimi quattro consiglieri regionali eletti nella Circoscrizione elettorale “Calabria Sud”, che coincide col territorio metropolitano reggino.
Il “poker” di proclamati
Si tratta di Giuseppe Gelardi (4.491 preferenze, new entry della Lega); il veterano Peppe Neri (votato 5.886 volte per Fratelli d’Italia); Giacomo Pietro Crinò (che con 6.965 suffragi torna a Palazzo Campanella, e stavolta con Forza Azzurri); il più giovane consigliere regionale mai eletto in Calabria, ovvero Salvatore Cirillo (3.247 voti nella lista di Coraggio Italia).
Il politico cauloniese, infatti, al momento del voto aveva soltanto 26 anni; diventati 27 giusto giovedì scorso, il 28 ottobre.
Epilogo dopo eventi curiosi
S’è così celebrato l’ “ultimo atto” relativo alla proclamazione dei consiglieri regionali, dopo la straniante proclamazione “in contumacia” dei consiglieri della circoscrizione elettorale “Calabria Centro”, quella immediatamente precedente del neoGovernatore calabrese Roberto Occhiuto. E dopo quella, ancor più singolare, tenutasi anch’essa a Reggio dei tre soli consiglieri regionali eletti con quoziente pieno nella circoscrizione elettorale “Calabria Sud”: Giovanni Arruzzolo e Giuseppe Mattiani di Forza Italia e Nicola Irto del Pd, assente per impegni istituzionali oltreconfine.
E il tutto, a distanza di circa 25 giorni dal voto del 3 e 4 ottobre.
«La Sanità? Un baratro, ma riusciremo a uscirne»
Giuseppe Gelardi debutta a Palazzo Campanella da 64enne.
Già lo scorso anno aveva tentato di conquistare uno scranno consiliare, sempre nel centrodestra ma nelle fila dell’Udc: paradossalmente nel 2020 ricevette oltre 200 consensi in più, ma non fu eletto. Colpa del “ciclone” elettorale Nicola Paris; però pure Pierpaolo Zavettieri aveva strappato un maggior numero di preferenze.
Gelardi porta con sé una vita da dirigente scolastico, segmento professionale rappresentato per lunghi anni anche nell’Anp (l’Associazione nazionale presidi, di cui è stato eletto presidente regionale per la terza volta di fila solo nel luglio scorso). «Sono molto soddisfatto per me, ma ancor di più per quanti hanno creduto in me e, con stima e amicizia, m’hanno sostenuto – asserisce sùbito dopo la proclamazione, un po’ commosso -. Certamente questo è un percorso nuovissimo per me, cambio radicalmente stile di vita. Come sarà la mia vita fra un anno? Mah, sarà il nostro presidente a dare gli indirizzi giusti per il nostro lavoro…», si schermisce. «Di certo le attese sono enormi. Il disastro in Sanità è immane – aggiunge -, di fatto per curarsi bisogna emigrare: ma il presidente Occhiuto è già al lavoro per formulare scelte in grado di farci uscire dal baratro».
Neri (Fdi): macché star, serve una Giunta politica…
Al “veterano” di Fratelli d’Italia Peppe Neri, che affronta adesso la sua terza consiliatura regionale, chiediamo dritto-per-dritto: ma come li vede, gli “assessori-star” che potrebbero essere reclutati da Roberto Occhiuto? «Su questo sono stato sempre molto chiaro anche in passato – è la risposta dell’esponente di Fdi –. La Giunta dovrebbe essere più “politica” possibile, per due ordini di ragioni: intanto perché deve riflettere la volontà popolare, e poi perché con questo Governatore riuscirebbe a fornire risposte più concrete rispetto al passato.
Fratelli d’Italia? Non può certo rimanere fuori dalla giunta Occhiuto: e ci sono tutti i presupposti perché abbia una buona rappresentanza al suo interno».
E i “meloniani a Roma”? Rispetto al governo Draghi, Fratelli d’Italia è l’unica forza politica all’opposizione; riguardo alla leadership, da Guido Crosetto a Francesco Lollobrigida i “distinguo” dei big del partito nei confronti di Giorgia Meloni vanno intensificandosi… «All’interno del partito è normale che ci siano diverse sensibilità, ma la leadership della Meloni non è in discussione. Fratelli d’Italia, invece, è cresciuto; la discussione interna rappresenta solo un fattore positivo».
Per i giovani e l’Alto Jonio reggino
Un “salto” micidiale, quello praticamente diretto a Palazzo Campanella compiuto da Cirillo. «Sì, un po’ abbiamo bruciato le tappe, però la nostra gavetta l’abbiamo fatta: tanti anni nelle giovanili in Forza Italia, abbiamo tanti amministratori in tutta la Locride. Poi abbiamo deciso d’aderire al progetto di Luigi Brugnaro: con tanto lavoro e un pizzico di fortuna, ora sono in Consiglio regionale».
Due le fasce che andrà a rappresentare: intanto i giovani, poi l’Alto Jonio reggino (Salvatore Cirillo è di Caulonia), che difficilmente esprime consiglieri regionali. «Sappiamo che dramma è la mancanza di lavoro. Senza troppi proclami, dobbiamo cercare di far tornare in Calabria i tanti validissimi giovani che sono stati costretti a imboccare altre strade – evidenzia l’esponente di Coraggio Italia –. E poi, sì, c’è una terra quasi mai rappresentata a Palazzo Campanella, l’Alto Jonio reggino, una terra difficile: io sarò il rappresentante di tutti, e in particolare dei borghi abbandonati nella zona, che vogliamo far rinascere».
Crinò (Forza Azzurri): cosa mi aspetto? Va bene così…
Entusiasta della conferma Giacomo Pietro Crinò, peraltro autore di una notevole performance elettorale, incrementando di quasi tremila unità i 4.222 suffragi raccolti nel gennaio 2020.
«Siamo pronti e carichi per questa nuova avventura, perché i bisogni della Calabria sono davvero tanti: non vediamo l’ora che venga fissato il primo Consiglio regionale perché dobbiamo partire. Le mie aspettative? Va bene già così!, sono onorato d’aver avuto questo grande successo e cercherò di rappresentare al meglio i miei conterranei».