Procuratore capo di Messina: allarme su riciclaggio di capitali dall'Est a Taormina

Procuratore capo di Messina: allarme su riciclaggio di capitali dall’Est a Taormina

Alessandra Serio

Procuratore capo di Messina: allarme su riciclaggio di capitali dall’Est a Taormina

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sabato 20 Giugno 2020 - 08:03

Maurizio De Lucia alla Commissione nazionale antimafia: nel messinese grande afflusso di denaro sospetto dall'estero

Notevoli flussi di denaro sospetto, in gran parte frutto di riciclaggio, proveniente con grande probabilità dall’Est europeo e reinvestito nella provincia di Messina, soprattutto a Taormina. Il procuratore di Messina Maurizio De Lucia lancia l’allarme su un fenomeno che è al centro di indagini da qualche anno durante l’audizione alla Commissione nazionale antimafia.

Relazionando sulla criminalità e la mafia a Messina e in provincia, il capo della Dda ha spiegato che nel variegato territorio provinciale si muovo mafie di assoluto rilievo, tradizionalmente molto diverse e definite per un verso, dall’altro capaci di rinnovare i loro interessi e il business. Così, De Lucia ha confermato la presenza della mafia sui Nebrodi, recentemente oggetto della maxi retata contro i familiari e i complici dei boss di Tortorici che acquisivano grandi fondi europei grazie a truffe sui terreni destinati ai pascoli.

A proposito degli interessi della mafia dei pascoli, De Lucia è poi tornato sul caso Antoci. Ancora una volta il capo degli investigatori messinesi ha respinto ogni tentativo di polemica con la Commissione regionale antimafia guidata dall’onorevole Claudio Fava, ha difeso l’operato e la professionalità dei suoi magistrati e le conclusioni dell’inchiesta da loro condotta sull’agguato, ribadendo che per la Procura di Messina si è trattato di un attentato di tipo mafioso e che l’archiviazione degli accertamenti sui primi sospettati non vuol dire la fine degli sforzi investigativi per fare luca sulla vicenda.

Il procuratore capo di Messina ha poi sottolineato come la mafia di Barcellona è sempre viva e attiva, malgrado le tante operazioni degli ultimi anni.

Infine De Lucia ha lanciato l’allarme su quel che sta accadendo nel comprensorio turistico jonico tra Letojanni, Giardini Naxos e Taormina: “C’è un grande afflusso di capitali dall’estero, non è chiara la loro provenienza, pensiamo a riciclaggio di capitali illeciti dell’Est europeo”, ha detto il magistrato, senza aggiungere altro per non scoprire troppo le indagini in corso.

Nella zona jonica del messinese, ha precisato De Lucia, da sempre si allungano gli interessi della mafia catanese, che recentemente è stata scoperta essersi radicata anche a Messina con i nipoti diretti di Nitto Santapaola, arrestati nell’operazione Beta.

Il capo dell’ufficio di Procura messinese ha quindi ribadito la necessità di rimpolpare gli organici, sotto dimensionati rispetto alle necessità e alla capacità di aggressione della criminalità nel territorio.

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