Produrre metano nella Valle del Mela, c'è l'ok di Legambiente e A2a

Produrre metano nella Valle del Mela, c’è l’ok di Legambiente e A2a

Santi Cautela

Produrre metano nella Valle del Mela, c’è l’ok di Legambiente e A2a

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mercoledì 29 Maggio 2019 - 11:34

La proposta di A2a per la Valle del Mela: un polo energetico integrato per produrre bio-metano. La proposta piace a Legambiente.

Legambiente in una nota congiunta firmata dal presidente nazionale Stefano Ciafani, dal presidente regionale Gianfranco Zanna e dal presidente del circolo di Milazzo Pippo Ruggeri si esprime sull’annuncio apparso sulla stampa della settimana scorsa di un importante investimento da parte dell’azienda A2a da realizzarsi nell’area della centrale termoelettrica di Archi, concernente un impianto di produzione di metano rinnovabile e compost a partire dalla frazione organica della raccolta differenziata della provincia di Messina.

Il progetto nelle sue linee generali era già stato presentato da A2a all’Ecoforum sui rifiuti e l’economia circolare, organizzato a Messina da Legambiente nell’aprile 2018 nell’ambito della campagna nazionale Sicilia Munnizza Free.

L’associazione di Legambiente sottolinea anche l’aspetto occupazionale. «L’impianto è positivo sotto il profilo della sostenibilità economica e sociale, poiché determina occupazione stabile, diretta e indotta, nonché prodotti di qualità, anch’essi utili per il fabbisogno del nostro territorio. Si attende infatti la generazione di circa 6.000.000 di metri cubi di metano green, da immettere immediatamente nella rete di distribuzione del gas per usi domestici, nonché la produzione di circa 15.000 tonnellate all’anno di compost certificato per l’agricoltura e il florovivaismo».

Sotto il profilo ambientale l’impianto può rispettare tutta la normativa vigente, essendo pensato per risultare ad emissioni zero in atmosfera, mentre fornisce prodotto energetico da fonte rinnovabile, e contribuisce alla chiusura del ciclo economico per la frazione organica, senza necessità di trasporti a lunga distanza, né di ulteriori istallazioni di biostabilizzazione. In sostanza la frazione organica finalmente verrebbe utilizzata come risorsa economica, anziché come rifiuto da smaltire.

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