14 pozzi drenanti e di un collettore ad anello intorno al lago, per smaltire le acque delle piogge nel terreno, dopo la depurazione
“Si dispone concluso con parere motivato favorevole il procedimento di Valutazione di Incidenza per il progetto “Interventi a tutela e salvaguardia dell’habitat prioritario 1150* “Lagune costiere” e della biodiversità della Riserva Naturale Orientata “Laguna Di Capo Peloro”, presentato dal Comune di Messina”.
L’Assessorato regionale del Territorio e Ambiente decreta il via libera alla Valutazione d’Incidenza Ambientale per il progetto anti allagamenti a Ganzirri.
Un progetto presentato e finanziato ben cinque anni fa, con l’obiettivo di iniziare i lavori entro un anno. Un obiettivo fallito perché si è scontrato con la necessità di ottenere tutti i pareri, un percorso molto lungo.
Le tre prescrizioni ambientali
Tre le prescrizioni ambientali, che saranno verificate dall’Ispettorato ripartimentale delle Foreste di Messina: 1. al fine di arrecare il minor disturbo possibile all’avifauna, il proponente dovrà elaborare un cronoprogramma dei lavori che preveda il differimento temporale delle lavorazioni producenti maggiori polveri e rumore rispetto al periodo riproduttivo e al periodo di maggiore concentrazione del flusso migratorio delle specie di avifauna di interesse comunitario, corrispondente grossomodo alle due finestre temporali che vanno da marzo a giugno e dalla seconda metà di agosto alla prima metà di settembre; 2. il deposito temporaneo dei materiali provenienti dalle diverse lavorazioni di demolizione e delle opere da realizzare potrà interessare esclusivamente le aree di sedime delle opere e comunque aree già pavimentate; 3. per quanto riguarda il sistema di trattamento delle acque di prima pioggia, il proponente dovrà prevedere anche l’inserimento del trattamento della disoleazione.
14 pozzi drenanti
Il progetto congiunto tra Comune e Città Metropolitana di Messina è stato ammesso a finanziamento per 3,8 milioni, nell’ambito del Po Fesr (Piano operativo Fondo europeo di sviluppo regionale) Sicilia 2014-2020. Prevede la realizzazione di 14 pozzi drenanti e di un collettore ad anello intorno al lago, per smaltire le acque delle piogge nel terreno, dopo la depurazione.
Oggi, invece, le acque attraversano la rete viaria che si sviluppa intorno al lago, si caricano di inquinanti (idrocarburi, olii, materiale terrigeno ecc.) e inevitabilmente si riversano nel lago.
“La vecchia condotta – aveva spiegato il dirigente comunale Antonio Amato – era stata realizzata quando a monte della strada non c’erano edificazioni. Poi tutto si è riversato lì e la rete è diventata insufficiente, oltre al fatto che la riserva naturale impone che non si possano gettare le acque nel lago, che sarebbe il destino naturale”.
La soluzione: “Realizziamo pozzi drenanti per piccoli bacini, nelle aree di lottizzazione, di proprietà del Comune. Poi le acque vengono smaltite nei pozzi, depurate e finiscono nel sottosuolo. Ciò che rimane viene raccolto da una trincea drenante”. E la gestione, così come l’intera rete delle acque bianche, sarà compito di Amam.
Ma sono compresi pure i lavori x il lago piccolo
Valutazione di Incidenza per il progetto “Interventi a tutela e salvaguardia dell’habitat prioritario 1150* “Lagune costiere” e della biodiversità della Riserva Naturale Orientata “Laguna Di Capo Peloro”, presentato dal Comune di Messina”.
Ma se si è dato parere favorevole VIA al Ponte cosa servono queste tutele dell’habitat, la positiva valutazione per il ponte dovrebbe superare la qualunque cosa si voglia fare dentro la Riserva naturale, abbiamo preso veramente coscienza di cosa succederà in queste aree durante i lavori e dopo i lavori???