In una prima fase del progetto, a giugno del 2011, sono stati ritrovati due relitti navali di epoca romana, con resti di anfore e lingotti plumbei risalenti al II-IV secolo d. C. ad una profondità di 110 e 90 metri, al largo di Capo Rasocolmo, sulla costa tirrenica di Messina
Nell’ambito della del progetto Atlantis 2012, da oggi al 30 novembre sarà effettuata una campagna di ricerca subacquea strumentale nella zona di mare tra lo Stretto di Messina e Capo Milazzo.
L’ordinanza della Capitaneria di Porto trasmessa al Comune prevede nelle aree interessate, per tutto il periodo delle operazioni effettuate con l’utilizzo della motovedetta Me 2864 Pasquale Ciliberto, limitazioni alla navigazione, l’ancoraggio e la sosta di imbarcazioni sia da diporto che ad uso professionale. Sarà interdetta anche la balneazione, l’immersione con qualunque tecnica e la pesca di qualunque natura. Inoltre tutte le unità in transito in prossimità della zona di mare interessata, dovranno procedere con la massima cautela e attenzionare qualsiasi segnalazione dei mezzi nautici impegnati nei lavori.
Questa seconda fase della campagna fa parte del progetto avviato con il patrocinio del Comune di Messina, dalla Soprintendenza del mare, da Aurora Trust ed Oloturia Sub, che ha portato a giugno del 2011, al ritrovamento di due relitti navali di epoca romana, con resti di anfore e lingotti plumbei risalenti al II-IV secolo d. C. ad una profondità di 110 e 90 metri, al largo di Capo Rasocolmo, sulla costa tirrenica di Messina. Il progetto Atlantis, oltre che alla conoscenza dell’ambiente marino e dei suoi cambiamenti, è di supporto all’analisi delle interrelazioni tra uomo/mare/territorio e soprattutto alle ricerche della storia di Messina.