Sono il “Liberty Ristorante” ad Alì Terme, “A Casa Pinta” a Nizza di Sicilia” e il “Ristorante U Paloccu di Bartolo” a Roccalumera insieme ad altri nove ristoranti: fino al 31 agosto, nei ristoranti che hanno aderito sarà possibile consumare un menù completo a base di prodotti di acquacoltura. Sarà realizzata anche una gara fotografica sui piatti: ogni cliente potrà pubblicare sulla pagina facebook “hellofish” del progetto le foto scattate al piatto che ritiene meritevole di essere evidenziato. Vincerà il piatto che ha ottenuto il maggior numero di “like”. Il progetto è stato presentato stamani alla Camera di Commercio di Messina
“Promuovere la cultura dell’acquacoltura”. Questo l’obiettivo del progetto promosso da Unioncamere, in sinergia con il ministero delle Politiche agricole, Direzione generale della pesca marittima e dell’acquacoltura, presentato questa mattina alla Camera di commercio. “Il fine dell’iniziativa è quello di far conoscere e propagandare i prodotti dell’acquacoltura – afferma il commissario dell’Ente camerale, Franco De Francesco – in particolare nelle regioni obiettivo di convergenza: Campania, Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata. La dieta mediterranea consiglia il consumo di pesce almeno quattro volte alla settimana, ma il fabbisogno totale di pesce in Italia è soddisfatto solo parzialmente dal pesce pescato nostrano, che non riesce assolutamente a soddisfare le esigenze dei consumatori”. Fino al 31 agosto, nei dodici ristoranti del Messinese che hanno aderito sarà possibile consumare un menù completo a base di prodotti di acquacoltura. Sarà realizzata anche una gara fotografica sui piatti: ogni cliente potrà pubblicare sulla pagina facebook “hellofish” del progetto le foto scattate al piatto che ritiene meritevole di essere evidenziato. Vincerà il piatto che ha ottenuto il maggior numero di “like”. Contestualmente, il pesce di allevamento sarà promosso anche presso i produttori e le pescherie che hanno sposato l’iniziativa. “Solo due sono le Camere di commercio siciliane che hanno portato a compimento il progetto – dichiara il segretario generale dell’Ente camerale, Alfio Pagliaro – una delle quali è, appunto, Messina. Un risultato che ci riempie di orgoglio e di soddisfazione. Coinvolgere ristoratori e pescherie non è stato affatto facile. In tanti pensano che il pesce di acquacoltura non abbia lo stesso valore di quello pescato. Invece, garantisce l’origine del prodotto, la tracciabilità e la sostenibilità lungo tutta la filiera. Inoltre, evita l’eccessiva importazione di pesce, quindi fa bene anche all’economia. E, infine, evita altresì il depauperamento continuo dei nostri mari con la pesca eccessiva che viene effettuata”. Il commissario e il segretario generale hanno tenuto a ringraziare anche le associazioni di categoria che hanno supportato il progetto, in particolare la Confesercenti Messina, la Federalberghi Isole Eolie e la Confcommercio Messina. Questo l’elenco completo dei ristoratori e dei distributori che partecipano al progetto: “Liberty Ristorante” ad Alì Terme; “Taverna San Paolo” a Messina; “Ristorante U Paloccu di Bartolo” a Roccalumera; “Il Galeone” a Lipari; “Ristorante Pizzeria Asteria” a Sant’Agata Militello; “A Casa Pinta” a Nizza di Sicilia”; “Trattoria del popolo” a Messina; “Orsa Maggiore Hotel” a Vulcano; “Gran Mirci” a Messina; “Peccati di gola” a Messina; “Le Terrazze al Carasco Hotel” a Lipari; “La Risacca” a Patti; “S.a.co.m srl” a Messina; “Le meraviglie del mare di Giovanni & Angela s.n.c.” a Messina; “I sapori del mare di Pollara e Castagna” a Messina; “Maurizio Cariolo” a Messina; “Pescheria Blue Fish” a Messina. Presenti alla conferenza stampa anche il presidente di Confesercenti Messina, Alberto Palella, il direttore di Confommercio Messina, Caterina Mendolia e due dei ristoratori che hanno aderito al progetto: Domenica Monte de “Il Galeone” di Lipari” e Fabio Camuto della trattoria “Peccati di gola”.