Si chiama "Welfare activity for young" ed è diviso in due: oltre 4 milioni e mezzo sono per aiutare i nuclei con persone non autosufficienti all'interno
MESSINA – Aiutare le famiglie in cui sono presenti soggetti con disabilità e non autosufficienti e attivare azioni “di accompagnamento per l’inclusione attiva”. Questo è l’obiettivo di uno dei progetti che sarà finanziato con i fondi Pon Metro. Si chiama “Way” ed è l’acronimo di “Welfare activity for young”, costerà 4.682.693,97 euro e le risorse previste sono inserite nell’Asse3, denominata “Servizi per l’inclusione sociale”, all’interno del Piano operativo che la città di Messina ha predisposto per i fondi Pon Metro. “Way” è uno dei 9 progetti inseriti nell’asse 3, che complessivamente vedrà utilizzati oltre 25 milioni di euro sui 163 milioni totali.
L’obiettivo del progetto
Nella scheda predisposta dall’ente comunale si legge in premessa che l’obiettivo è appunto quello di garantire sostegno ai nuclei familiare con all’interno persone non autosufficienti. L’intervento nasce dal “progressivo deterioramento delle condizioni socio-economiche dei nuclei familiari che vivono in condizioni di fragilità economica o con disagio abitativo e che devono fronteggiare carichi di cura nei confronti di soggetti con disabilità o non autosufficienti”. Il rischio è che molte famiglie vengano escluse non soltanto dal mondo del lavoro ma anche dalla socialità, secondo il Comune. E così con il progetto “Way” si vuole dare un sostegno anche in tal senso.
Dalle cartelle personalizzate ai percorsi di inclusione
L’intervento si compone di diversi step. Si va dalla compilazione di una cartella personalizzata per ogni soggetto con le informazioni necessarie ai singoli interventi fino alla condivisioni di percorsi di inclusione tanto per i soggetti con disabilità o non autosufficienti quanto per i loro familiari caregiver. Ma sono previste anche borse lavoro, attività formative, contributi per l’accesso a servizi socio-educativi come i buoni servizio, interventi di Messina Social City nell’ambito di percorsi occupazionali e riabilitativi. E ancora servizi di aiuto domestico per chi ha disabilità gravi per prevenire eventuali situazioni di disagio sociale o emarginazione, così da permettere ai familiari di dedicare più tempo alla formazione o al re-inserimento lavorativo.
Con il progetto “Way” si vuole inoltre favorire la “creazione di reti di solidarietà e di prossimità che possano essere chiave di volta per il ripensamento organizzativo del servizio sociale tradizionale”. A supporto di ogni azione ci saranno i centro socioeducativi, cioè gli ex Cag, e gli sportelli sociali di cittadinanza.
Quasi 2 milioni per i giovani: c’è anche la promozione sportiva
Ma il progetto “Way” ha anche una seconda componente. Sempre all’interno dell’asse 3 sono stati assegnati altri fondi, pari a 1.869.102,00 di euro, per l’attivazione di servizi socio-educativi per adulti e giovani nelle aree ad alto rischio di marginalità sociale ed economica. SI parte dal presupposto che “le ristrettezze economiche rendono più difficile per i genitori offrire opportunità ai figli” e che “sul lungo termine, chi da bambino ha avuto meno opportunità in termini di educazione e reti sociali, da adulto probabilmente si troverà in condizione di sotto-occupazione o disoccupazione e sarà più difficile mettere i suoi figli nelle condizioni di sottrarsi alla povertà educativa”. Un circolo vizioso, insomma, che si punta a fermare. Tra gli interventi concreti ci sono, grazie a partnership con associazioni e al terzo settore, anche la promozione della pratica sportiva, oltre che servizi di trasporto da e verso i luoghi di partecipazione tramite pulmini gestiti da Messina Social City.
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