Una tradizione che affonda la radice sul finire dell'800 quando la processione all'alba partiva dalla Chiesa della Luce. Dopo il 1908 il punto di partenza è stato spostato alla chiesa dell'Immacolata
Nella notte di Natale, verso le quattro del mattino, dalla Chiesa della Luce, usciva la processione del Bambino Gesù e all'alba rientrava in Chiesa. Dopo il 1908 la processione si svolge dalla chiesa di San Francesco all'Immacolata, che è la seconda per dimensioni delle chiese di Messina e le cui possenti absidi merlate sono raffigurate nel dipinto La Pietà con tre angeli di Antonello da Messina che si trova al museo Correr di Venezia. La Chiesa dell’Immacolata è il primo tempio dell'ordine francescano in Sicilia, edificato in periodo angioino nel 1254, in onore di San Francesco appena 28 anni dalla sua morte per volere di alcuni nobili messinesi e degli stessi frati. La prima pietra fu benedetta dal Papa Alessandro IV, vi soggiornò al suo passaggio da Messina sant'Antonio di Padova. La sua slanciata ed imponente architettura riecheggia forme nordiche.
Ancora oggi questa usanza continua. È interessante ricordare la processione del 1887, per un fatto straordinario che accadde: "Tutta Messina era lì". La musica cittadina suonava le sue belle marce. Ad ogni passo moschetteria e giochi pirotecnici. La processione faceva il giro delle strade principali. Il Bambino era portato in processione dal Canonico ARCIERE. Egli aveva composto delle belle strofe latine, inneggianti a Gesù Bambino, di cui era molto devoto. Quando la processione giunse alle Quattro Fontane (oggi Via Gardines) il povero Canonico Arciere mise il piede in fallo e barcollò. In quel movimento brusco gli cadde di mano il S. Bambino che andò in frantumi. Era opera in cera del celebre Rossello del principio del secolo XVIII. Il Canonico Arciere singhiozzando disse: "Ora morrò io". Passarono 9 giorni appena, il 3 di gennaio del 1888, il buon Canonico morì. All’epoca, finita la processione il popolo sentiva il bisogno di un ristoro, prima di rientrare a casa. Molti andavano alla marina per pigliare il caffè o un bicchierino di zammù, altri, ed erano i più, imboccavano la via S. Giacomo: lì in mezzo alla strada sopra un tripode si alzava una grande caldaia dove bollivano le frittole (cotiche di maiale). Pochi soldi: tra le due metà di un panino caldo, si metteva un pezzo di frittola e via allegramente. Il giorno di Natale non vi era nessuna specialità. Vi era soltanto il Pontificale al Duomo, a grande orchestra e il pranzo di casa, che incominciava con il brodo di gallina.
Anche oggi, al rientro dalla processione, si sente il bisogno di ristorarsi con della cioccolata calda e tarallucci offerti dalla CONFRATERNITA MARIA SS. DELLA LUCE formata quasi contemporaneamente alla costruzione della Chiesetta, dedicata alla Madonna della Luce, dove molte "devote ed oneste persone" di ceti e condizioni diversi si riunirono in "Congregazione" e presero "l'onorato titolo di Schiavi della Madonna della Luce", giurando di servirLa ed onorarLa e di assumersi il compito di accompagnare, ogni qual volta vi fosse stato bisogno, il Santissimo Sacramento "tenendo in mano una lanterna". Con ciò volevano significare che erano "portatori di luce" nei cuori, specialmente di chi aveva necessità di ricevere "il Viatico". In seguito venne stabilita, e poi regolarmente celebrata, una solennità in onore della Madonna della Luce nell'ultima domenica di Agosto. Cosa che ancor oggi la Confraternita continua a fare.
Oggi la "Confraternita di Maria SS. della Luce" rinnova l'impegno, espresso davanti alla Madonna, di professare la fede, il culto e la memoria dei suoi miracoli in mezzo ai fedeli, grata di essere stata ospitata nel Tempio di S. Francesco all'Immacolata, fin dall'indomani della catastrofe del 1908, che l'ha privata della sua sede. La Confraternita cura ,ogni anno, la solennizzazione della novena del Bambino Gesù, provvedendo alla predicazione fino alla notte di Natale, alla tradizionale processione per le vie cittadine ed a tutte le altre manifestazioni, connesse con le altre festa natalizie, che culmineranno nella sera dell'Epifania con la processione del Bambino Gesù "intra moenia", cioè attorno alla Chiesa di San Francesco all'Immacolata. A riconoscimento della sua appartenenza all'antica Congregazione, la Confraternita attuale conserva le insegne tradizionali, consistenti in una terna:
collare completo di medaglione d'argento sbalzato raffigurante la Natività; sciarpa azzurra con stampigliatura raffigurante la Natività; tenuta composta da un mantello azzurro con distintivo raffigurante la Natività, guanti bianchi, basco con le insegne della Confraternita.
Stendardo recante al centro l'immagine dello Spirito Santo e la Natività su fondo chiaro e sulla parte alta la scritta "Confraternita Maria SS. della Luce", ricamata in rilievo con caratteri dorati.
Numerosi gli eventi in programma in occasione del 130esimo anniversario della Processione del Bambino Gesù, un calendario ricco di appuntamenti che si concluderà il 6 gennaio. Domani sera è in programma il concerto di Natale alle 19 con la Banda Giuseppe Verdi di Faro Superiore, mentre dal 16 al 23 dicembre ogni pomeriggio la novena di Natale.
Ludovico Lucà