Comune e Irsap hanno firmato un accordo di programma che dovrebbe agevolare le delocalizzazioni delle aziende che si trovano soprattutto in via Don Blasco, si investiranno 9,8 milioni del Masterplan. Oggi la conferenza di presentazione
Un accordo di programma che dovrebbe sbloccare una procedura di riqualificazione urbana ed economica che si trascina da quasi 20 anni. Un primo passo, messo nero su bianco, che si propone come l’inizio di un percorso sinergico e condiviso. E’ stato siglato con questi presupposti e obiettivi l’accordo “PRUSST – Messinaperil2000 – Patto per il Sud (Masterplan) della Città Metropolitana di Messina. Attuazione del Piano di Insediamento Produttivo del sito IRSAP (Istituto Regionale per lo Sviluppo della Attività Produttive) di Larderia”. Le firme apposte sull’accordo sono state quelle del sindaco Renato Accorinti, dell’assessore alle Attività produttive Guido Signorino e del dirigente dell’Ufficio Periferico di Messina dell’Irsap Daniele Tricomi.
Intanto, per chi non lo ricordasse, che cosa sono i PRUSST? Nascono nel 1998 come nuovi programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio promossi dal Ministero dei lavori pubblici con l’obiettivo di realizzare, all’interno di quadri programmatici organici, interventi orientati all’ampliamento e alla riqualificazione delle infrastrutture, all’ampliamento e alla riqualificazione del tessuto economico-produttivo-occupazionale, al recupero e alla riqualificazione dell’ambiente, dei tessuti urbani e sociali degli ambiti territoriali interessati.
Il PRUSST di Messina prevede un piano di insediamento produttivo nella zona ex Asi di Larderia e la delocalizzazione di aziende che si trovano in zone che saranno oggetto di altri progetti come la via Don Blasco. Il Masterplan finanzia con 9,8 milioni di euro il progetto per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria ed acquisizione delle aree per insediamenti produttivi in località Larderia. Quindi significa che il Comune si accollerà gli oneri di urbanizzazione e, in accordo con le aziende, anche il costo delle espropriazioni, mentre le aziende dovranno sostenere i costi eventuali di realizzazione dei nuovi capannoni a Larderia. Questo supporto all’insediamento delle imprese dovrà avvenire nel rispetto delle normative europee sugli aiuti di Stato; le aziende dovranno pertanto dichiarare di trovarsi, all’atto delle assegnazioni, nelle condizioni di compatibilità espressamente previste. Nel caso in cui non dovessero rientrare in tali parametri (ovvero nel caso in cui le risorse derivanti dal Masterplan dovessero risultare insufficienti a coprire l’intero fabbisogno finanziario degli espropri), rimanendo nel Piano di Insediamenti del PRUSST, parteciperanno alla quota di finanziamento necessaria al riscatto delle aree per la localizzazione degli insediamenti produttivi
«E’ una spinta alle attività produttive e all’economia, siamo riusciti a instaurare una collaborazione fattiva tra Irsap, Comune e aziende, adesso abbiamo inviato la richiesta di Vas alla Regione e chiederemo le procedure di urgenza per velocizzare i tempi» ha spiegato Signorino. «L’intesa raggiunta – sottolineano Accorinti e Signorino – consente, a diciotto anni dall’avvio del PRUSST, di dare attuazione al processo di delocalizzazione delle aziende, coi connessi benefici in termini di incremento dell’efficienza produttiva, di espansione delle attività e di miglioramento della qualità urbana. Esprimiamo soddisfazione per questo risultato e per l’efficacia della interazione tra soggetti istituzionali e attori privati che, nel rispetto delle proprie competenze e aree di azione, sono chiamati a collaborare alla crescita economica, produttiva e sociale del territorio».
L’attenzione si concentra soprattutto su via Don Blasco, dove si trova la più alta concentrazione di aziende dei più svariati settori, dalla meccanica alla siderurgia, alla logistica. “All’inizio eravamo oltre cento aziende, oggi siamo rimasti in 16, a causa della crisi. Questo accordo è frutto della sinergia pubblico-privato, siamo ai blocchi di partenza e ovviamente si dovrà procedere cautamente, soprattutto considerando le singole situazioni di ogni azienda che verrà delocalizzata” ha spiegato Nino Abate, capofila del gruppo di imprese. La delocalizzazione potrebbe anche non essere gradita a chi magari lavora da sempre in un luogo o da chi sta vivendo un momento economico difficile, ma l’accordo dovrebbe garantire massimi benefici per le aziende, così hanno sottolineato amministrazione e Irsap.
A questo punto l’accordo c’è, i progetti anche. Vedremo quando realmente inizierà il trasferimento.
Francesca Stornante