Prometeo - Teatro dei naviganti

Prometeo – Teatro dei naviganti

Redazione

Prometeo – Teatro dei naviganti

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venerdì 29 Ottobre 2021 - 06:44

Il regista Domenico Cucinotta propone una lettura attualissima del mito, che oggi, alla luce della esperienza drammatica vissuta dall’umanità negli ultimi due anni, si offre in una ulteriore pienezza

Dal 29 ottobre torna ai Magazzini del Sale Cabaret Prometeo, lo spettacolo del Teatro dei Naviganti ispirato al Prometeo Incatenato di Eschilo.

Il regista Domenico Cucinotta propone una lettura attualissima del mito, che oggi, alla luce della esperienza drammatica vissuta dall’umanità negli ultimi due anni, si offre in una ulteriore pienezza.

Lo spettacolo, interpretato da Milena Bartolone, Orazio Berenato, Gabrielle Cacia, Elvira Ghirlanda, Stefania Pecora, Sergio Runci, Chiara Trimarchi, andrà in scena venerdì 29 e sabato 30 ottobre alle 21,00 e domenica 31 ottobre alle 18,00; ed ancora sabato 6 novembre alle 21,00 e domenica 7 novembre alle 18,00 ai Magazzini del Sale di via del Santo 67 a Messina.

La regia è di Domenico Cucinotta, l’assistenza alla regia è di Mariapia Rizzo; La “Rupe” è stata realizzata da Simone Di Blasi.

Come prenotare

La prenotazione è obbligatoria al 339 5035152 (preferibilmente tramite messaggio whatsapp). Costo del Biglietto € 12,00.

Note di regia

Possiamo definirci figli di Prometeo, colui che plasmò gli uomini, donò loro il fuoco e spense la visione della morte donando la salvifica speranza, e che sfidò Zeus per mantenere in vita la specie umana. Per questo fu incatenato: per aver donato agli uomini un privilegio degli dei.

Trascorsi vari millenni, da questo leggendario avvenimento, in noi prometìdii, figli di prometeo, sorge una domanda: che ne è stato del dono e del privilegio? Che cosa ne abbiamo fatto?

E’ senz’altro uno sforzo della fantasia immaginare Prometeo in un cabaret, nel suo cabaret, a intrattenere il pubblico con la sua vicenda. Eppure è ciò che è successo nella nostra lettura del mito. Ci è accaduto di sentire il bisogno di liberarlo dalle sue catene, o meglio, di permettergli di giocare con il suo incatenamento, per averlo più vicino, più umano, tanto da consentici di porre a lui direttamente, le domande che ci riguardano.

Prometeo è accusato di superbia e per questo viene punito. Si inscena un processo: “Prometeo, sei superbo? Noi, siamo superbi?”

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