Bottiglie di birra gettate negli scavi del Duomo: un progetto per cambiare

Bottiglie di birra gettate negli scavi del Duomo: un progetto per cambiare

Claudio Panebianco

Bottiglie di birra gettate negli scavi del Duomo: un progetto per cambiare

Tag:

sabato 21 Giugno 2014 - 05:54

Centinaia di bottiglie di birra gettate in mezzo agli scavi e nell'area intorno al Duomo sono il simbolo di una città che non sa valorizzare i suoi beni. Il dirigente della soprintendenza ai beni culturali Luigi Giacobbe ha invece pensato ad un progetto che punta a cambiare la mentalità attraverso un sistema "premiale" da realizzare in collaborazione con l'Ato: ecco quale.

Messina, è una città d'arte. Non solo, è anche una città storica. Vari popoli hanno infatti calpestato la terra dello Stretto, lasciando segni indelebili del loro passaggio. Diverse culture si sono incontrate in questa sponda di mare che, proprio come una spugna, ha assorbito le credenze trasformandosi in una vera e propria enciclopedia a cielo aperto. I cittadini dovrebbero quindi difendere, gelosamente, i resti di questo glorioso passato. Ma da anni si registra un totale disinteresse verso il nostro patrimonio: monumenti importanti, come quello di Don Giovanni d'Austria, diventano ricettacoli perfetti per sporcizia e cartacce. Le bottiglie di birra e di acqua vuote, inoltre, sono ormai le padrone indiscusse dello spazio attorno al Duomo. Purtroppo, in seguito, questi stessi contenitori finiscono negli scavi della Chiesa di San Giacomo, distruggendo letteralmente un pezzo fondamentale dell'archeologia messinese. Pensando a come risolvere dall'interno il problema trovando una soluzione che possa favorire non solo la cultura ma anche il sistema della raccolta dei rifiuti, il dirigente presso la Sovrintendenza dei Beni Culturali Luigi Giacobbe attraverso il suo profilo ufficiale su Facebook ha proposto un interessante progetto che ha anche trasmesso al sindaco. Seguendo il modello già utilizzato in Germania, Olanda, ecc. (ed anche in alcune località balneari d'Italia), gli esercizi commerciali locati attorno ai monumenti, potrebbero vendere le bevande ad un euro in più, ad esempio, rispetto al costo consolidato, con la promessa di restituire la somma aggiunta al prezzo solo nel caso in cui la bottiglia venga riportata al locale; per evitare che i furbetti, inoltre, raccolgano più contenitori per accumulare denaro, al momento del ritiro dell'euro, dovrà essere mostrato al titolare lo scontrino dell'acquisto che verrà vidimato e reso quindi inutilizzabile in futuro. Inoltre, seguendo sempre l'idea di Giacobbe, le bottiglie raccolte potranno essere consegnate all'ATO per favorire il riciclo, magari donando anche un premio al commerciante per invogliarlo a partecipare all'iniziativa.

Il format che lei ha presentato sembra interessante, e da tempo, visto anche il suo mestiere, segue molto da vicino la situazione che riguarda il Duomo. Perchè ha pensato di agire seguendo questo modello per risolvere il problema?

Mi pare che i social network costituiscano una buona occasione per far circolare le idee e alimentare il dibattito. Non si offre un buon servizio alla città se ci si lamenta dei mille problemi, senza offrire soluzioni concrete ed operative. Preferisco il principio di responsabilità alla caccia del capro espiatorio di turno a cui addebitare ogni carenza e disservizio. Non mi interessa che l'area intorno al Duomo sia "pulita", preferisco piuttosto che sia "rispettata". Quel decoro che in molti invocano, credo, dovrebbe essere inteso nell'accezione antica: non astratta bellezza, ma qualità morale.

Oltre ad avere, per così dire, una valenza culturale, questo progetto ha sicuramente un'accezione positiva per la raccolta rifiuti. Crede davvero che la macchina del riciclo possa alimentarsi di rispetto e buon senso?

Per la legge italiana il rifiuto è "qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi". In altri termini abbandoniamo tutte le cose che non ci servono più, senza preoccuparci del loro destino. Eppure sono ormai stranote le possibilità che offre il riciclo, basterebbe prenderne coscienza e al tempo stesso consumare un po' meno. L'idea che ho proposto mi pare valida ed è praticata con successo in mezza Europa.

Messina non è una città facile da vivere, la noncuranza e l'inciviltà regnano sovrane. Pensa realmente che l'iniziativa possa funzionare?

Sembra che nella nostra città ogni problema sia insolubile, che sia impossibile ogni mutamento radicale. In effetti questa circostanza è comune a molte città di provincia, segnate dal torpore e dall'indolenza, ma anche capaci di slanci insospettabili e di azioni positive. I processi di trasformazione avvengono dopo lunghi dissidi e contrasti. Basterebbe riflettere su quanto siano stati impensabili i risvolti della legge antifumo del 2003. Il giorno dopo la promulgazione tutta l'Italia smise improvvisamente di fumare nei locali pubblici, nei cinema e negli spazi aperti al pubblico. In realtà si trattò di una presa di coscienza collettiva che ebbe una lunga gestazione fatta di piccoli passaggi. Ora la consideriamo una conquista civile. Quella delle bottiglie rese, potrebbe essere una prova tecnica esemplare di riscatto sociale.

Claudio Panebianco

16 commenti

  1. Le bottiglie a terra li ho trovate a Firenze per non parlare di Roma… sempre a fare scandalo con Messina inguaribile… ma pensate a multare chi vende le birre sul retro duomo e i clienti

    0
    0
  2. Le bottiglie a terra li ho trovate a Firenze per non parlare di Roma… sempre a fare scandalo con Messina inguaribile… ma pensate a multare chi vende le birre sul retro duomo e i clienti

    0
    0
  3. Ottima idea, estenderei il progetto alle località balneari chiedendo la collaborazione anche dei gestori dei lidi.

    0
    0
  4. Ottima idea, estenderei il progetto alle località balneari chiedendo la collaborazione anche dei gestori dei lidi.

    0
    0
  5. “Centinaia di bottiglie di birra gettate in mezzo agli scavi e nell’area intorno al Duomo sono il simbolo di una città che non sa valorizzare i suoi beni” ?
    No sono il simbolo di una città impreparata ad assorbire, curare, correggere, educare i propri cittadini (e non) maleducati ed incivili.
    Magari se in punti strategigi ci fossero più e più raccoglitori adeguati qualcosa potrebbe anche cambiare.

    0
    0
  6. “Centinaia di bottiglie di birra gettate in mezzo agli scavi e nell’area intorno al Duomo sono il simbolo di una città che non sa valorizzare i suoi beni” ?
    No sono il simbolo di una città impreparata ad assorbire, curare, correggere, educare i propri cittadini (e non) maleducati ed incivili.
    Magari se in punti strategigi ci fossero più e più raccoglitori adeguati qualcosa potrebbe anche cambiare.

    0
    0
  7. Preciso… vanno bene le idee di questo tipo ma una buona multa al gestore del locale…sensibilizza

    0
    0
  8. Preciso… vanno bene le idee di questo tipo ma una buona multa al gestore del locale…sensibilizza

    0
    0
  9. i nobilissimi messinesi.

    0
    0
  10. i nobilissimi messinesi.

    0
    0
  11. piccola differenza, messina è un paesucolo senza turisti, in cui a sporcare sono solo i nobili cittadini. Roma e Firenze sono città più grandi e ad altissimo e costante flusso turistico,in cui nelle zone strategiche e di interesse, tengono pulito e controllato. Attenzione ai paragoni

    0
    0
  12. piccola differenza, messina è un paesucolo senza turisti, in cui a sporcare sono solo i nobili cittadini. Roma e Firenze sono città più grandi e ad altissimo e costante flusso turistico,in cui nelle zone strategiche e di interesse, tengono pulito e controllato. Attenzione ai paragoni

    0
    0
  13. il problema, non sono gli animali in oggetto…..
    il problema e’dato da una Citta’..che non riesce a fare turismo,
    nel vero senso del termine..
    voglio dire..
    premesso che gli animali.(molti..perche’molti buddaci..e non solo..sono sporchi..)esistono..
    ciò’ non toglie che nelle Citta’ in cui si fa’turismo seriamente
    ..ogni 5 minuti..una squadra di operatori ecologici..fa’ il giro dei posti sensibili..alias..passaggio dei turisti, facendo in modo che non vedano nessuna carta o traccia di sporcizia negli stessi luoghi..
    da noi accade il contrario…
    passa lo spazzino di turno..fa’ l’ordinario..e poi va’ a casa..in maniera tale..che gli animali..possano nuovamente sporcare..
    il giorno seguente..lo spazzino di turno..passa e pulisce ( a volte bene..a volte..male..a volte..non passa..)..
    insomma..semu scassi…
    basta fare una passeggiata dalla banchina..dove attraccano le navi da crociera..per arrivare al parco Ringo..
    un percorso caratterizzato da degrado e sporcizia…
    pensa il turista..che fa’lo stesso percorso…
    p.s. non c’e’ una strada di Messina..che non sia sporca…

    0
    0
  14. il problema, non sono gli animali in oggetto…..
    il problema e’dato da una Citta’..che non riesce a fare turismo,
    nel vero senso del termine..
    voglio dire..
    premesso che gli animali.(molti..perche’molti buddaci..e non solo..sono sporchi..)esistono..
    ciò’ non toglie che nelle Citta’ in cui si fa’turismo seriamente
    ..ogni 5 minuti..una squadra di operatori ecologici..fa’ il giro dei posti sensibili..alias..passaggio dei turisti, facendo in modo che non vedano nessuna carta o traccia di sporcizia negli stessi luoghi..
    da noi accade il contrario…
    passa lo spazzino di turno..fa’ l’ordinario..e poi va’ a casa..in maniera tale..che gli animali..possano nuovamente sporcare..
    il giorno seguente..lo spazzino di turno..passa e pulisce ( a volte bene..a volte..male..a volte..non passa..)..
    insomma..semu scassi…
    basta fare una passeggiata dalla banchina..dove attraccano le navi da crociera..per arrivare al parco Ringo..
    un percorso caratterizzato da degrado e sporcizia…
    pensa il turista..che fa’lo stesso percorso…
    p.s. non c’e’ una strada di Messina..che non sia sporca…

    0
    0
  15. Sono appena passato da Piazza Duomo.
    E’ uno spettacolo unico: bancarelle dappertutto, come se fosse una festa paesana con abitanti degli zulù (speriamo non si offendano). E’ un vero schifo.
    In Piazza della Prefettura sono stati collocati 2 cestini porta rifiuti a fronte di 32 panchette per fare stare più comodi i migranti, che vi soggiornano almeno per 12 ore. Dopo quanto tempo pensate che detti cestini siano pieni?
    Questo è soltanto un esempio di come vengono trattati questi siti dai cittadini, prima, e dagli amministratori, dopo.
    VERGOGNA

    0
    0
  16. Sono appena passato da Piazza Duomo.
    E’ uno spettacolo unico: bancarelle dappertutto, come se fosse una festa paesana con abitanti degli zulù (speriamo non si offendano). E’ un vero schifo.
    In Piazza della Prefettura sono stati collocati 2 cestini porta rifiuti a fronte di 32 panchette per fare stare più comodi i migranti, che vi soggiornano almeno per 12 ore. Dopo quanto tempo pensate che detti cestini siano pieni?
    Questo è soltanto un esempio di come vengono trattati questi siti dai cittadini, prima, e dagli amministratori, dopo.
    VERGOGNA

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007