Il deputato regionale messinese propone di sfruttare gli 80 nuovi posti letto previsti all’Irccs Neurolesi e di situarli al Piemonte, per tornare almeno alla dotazione prevista di 121 posti per la struttura di viale Europa e realizzare un reparto speciale per pazienti con ictus
Il punto nascita è più logico al Papardo, visto che si trova distante dall’altro, quello del Policlinico. Il rischio è, però, che questo segni la fine dell’ospedale Piemonte. Dei 121 posti letto previsti nella struttura di viale Europa, al momento ne esistono solo 80, anche in considerazione del fatto che un padiglione, il 4, resta ancora chiuso nonostante siano terminati da più di un anno i lavori di ristrutturazione. L’apertura consentirebbe un aumento dei posti letto fino a 92, mentre sono ancora in corso i lavori di adeguamento del padiglione 6.
Degli 80 posti attuali, 16 sono di Ostetricia e Ginecologia ed altri 16 di Pediatria, Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale. Ne consegue che, con lo spostamento del punto nascita al Papardo, i posti letto sarebbero ridotti ad appena 48, ben 73 in meno rispetto alla dotazione prevista.
Ecco allora che il deputato regionale dei Democratici Riformisti, Giuseppe Picciolo, si appella ai direttori generali dell’azienda Papardo-Piemonte e dell’Irccs Neurolesi Bonino Pulejo per tentare di salvare “capra e cavoli”.
Nel sistema sanitario messinese, sono programmati 80 nuovi posti letto per la lungodegenza di Neurologia all’Irccs Bonino Pulejo. La proposta è quella di situare questi 80 posti letto al Piemonte, che manterrebbe il proprio Pronto Soccorso e la propria dotazione di posti letto, dando vita ad una stroke unit, “garantendo – scrive Picciolo – tempestività per il trattamento dei primi interventi per le patologia più rischiose (quali ictus e patologie cardiovascolari e neurologiche) mentre, avvenuta la stabilizzazione, si darebbe seguito al trattamento super specialistico degli interventi eseguiti smistando i pazienti al Papardo o al Policlinico, in caso di patologie cardiocircolatorie di competenza interventistica, o all’Irccs Neurolesi per tutto quanto concerne la neurologia degli stadi comatosi o vegetativi. Il Piemonte in questa logica diverrebbe il fulcro del primo soccorso cittadino ed anche per quanto concerne tutto il sistema di day hospital ambulatoriale, incluse ostetricia e ginecologia, e ciò garantirebbe una corretta programmazione dei parti nei due centri specializzati della città che resterebbero il Policlinico per la zona sud ed il Papardo, adeguatamente potenziato ed integrato in parte dal personale in atto operante al Piemonte, per la zona nord”.
Picciolo ha infine sottolineato l’importanza dell’Irccs Neurolesi. “Si capisce dai numeri e dalla qualità degli operatori del Centro che, nella dotazione attuale, dispone di altissime professionalità perfettamente integrabili con il progetto di stroke unit dell’Ospedale Piemonte, nonché dalla facilità di accesso ai fondi di ricerca e programmazione ministeriali di cui l'Ircss è diretto interlocutore istituzionale”.
(Ma. Ip.)
Non per fare il pignolo, ma perché non “Centro Ictus” invece di “Stroke Unit”? Capisco che l’inglese fa più “cool”, ma anche capire di cosa si parla usando la nostra lingua non è male.
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Dai, forza, adesso facciamo a gara a chi le spara più grosse!!!
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