Per l’esponente del Pd per evitare drastiche soluzioni è necessario dare seguito all’applicazione del regole di decentramento
La proposta di creazione di un nuovo comune “Monte Mare”, da parte dei 12 villaggi della VI circoscrizione, genera le prime reazioni. Dopo le dichiarazioni dell’assessore Mondello (vedi correlato), giunge un intervento anche da parte dal vice-segretario del Partito Demcoratico responsabile al decentramento Armando Hyerace.
«La proposta non può essere sottovalutata – afferma il consigliere di quartiere – e merita risposte politiche che vadano oltre la semplice ridefinizione territoriale proposta da Mondello La “protesta – iniziativa che sta riscontrando una buona adesione, muove da un senso di disagio ed abbandono diffuso tra i cittadini delle frazioni interessate, generato principalmente dalla inefficienza ormai cronica della macchina amministrativa del Comune, legata a doppio filo con la mancata attuazione del decentramento».
Una situazione che a detta dell’esponente del Pd va letta nella complessiva politica dell’amministrazione Buzzanca, improntata su un eccessivo “centralismo”, con un progressivo svuotamento dei poteri degli enti decentrati. Questo deficit di democrazia ha determinato l’abbandono delle periferie e l’assenza di strumenti adeguati per le circoscrizioni, idonei a rispondere prontamente alle istanze dei territori. «Onde evitare soluzioni estreme – coclude Hyerace – si deve, pertanto, conferire immediata autonomia di gestione alle circoscrizioni. L’istituzione di vere e proprie Municipalità (e non di nuovi Comuni) potrà fornire risposte più efficienti ed efficaci ai bisogni dei cittadini, rilanciando, al tempo stesso, la partecipazione degli stessi alle scelte politiche del proprio territorio».
<< Il comitato è libero, aperto a tutti e senza alcun colore politico >>. Così ogni socio del comitato si presenta ai cittadini. Hyerace reitera l’errore di considerare questa iniziativa come una protesta politica legata all’attuale amministrazione comunale. L’autonomia comunale non è “contro” qualcuno ma è “a favore” dei 9000 abitanti dei paesi di Tramontana che si sentono abbandonati da tutte le amministrazioni succedutesi a palazzo Zanca. Dare un senso partitico alla richiesta di autonomia non ha senso ed è di cattivo gusto nei confronti di chi opera sacrificando gran parte del proprio tempo libero in modo trasparente e senza voler creare schieramenti