Proposta di deliberazione della minoranza: "Considerato che il Comune, come declamato in campagna elettorale chiuderebbe con un bilancio positivo, non sussistono più quelle condizioni di deficit tali da giustificare il permanere dell’aliquota Imu al massimo"
S. TERESA. “Il gruppo consiliare Insieme per cambiare ha già iniziato a lavorare, affinché venga attuato il proprio programma amministrativo. E tra i punti cardine vi è quello della riduzione della pressione fiscale”. Le parole del capogruppo, Antonio Scarcella, sintetizza il pensiero degli esponenti di minoranza, determinati ed intenzionati ad agire in modo concreto in virtù di quanto consentito nel loro ruolo, nel caso specifico attraverso una proposta di deliberazione da sottoporre al civico consesso.
“Abbiamo ritenuto iniziare dalla pressione fiscale – spiega Scarcella – con l’abbattimento delle aliquote dei principali tributi locali, tra cui l’Imu. E proprio per questo abbiamo presentato una proposta di deliberazione, coerentemente a quanto già detto in campagna elettorale. Questo consentirà agli utenti un notevole risparmio in termini economici, che non è poco, tenuto conto del difficile momento che viviamo. Auspichiamo che tale proposta venga recepita favorevolmente anche dalla maggioranza”.
L’istanza è stata indirizzata al presidente del Consiglio Mimma Sturiale, alla segretaria comunale Rossana Giorgianni ed al sindaco, Danilo Lo Giudice. A firmarla, oltre a Scarcella, i consiglieri Carmelo Casablanca, Giuseppe Migliastro e Lucia Sansone. Viene chiesto di inserire la proposta all’ordine del giorno del primo Consiglio utile. “Siamo disponibili – dicono all’unisono – ad una eventuale discussione sull’argomento”. Viene ricordato che la precedente amministrazione, appena insediatasi nel 2012, aumentò l’aliquota base dell’Imu portandola dallo 0,76% all’1,06%.
“Nel quinquennio gli amministratori giustificarono l’aumento – spiega la minoranza – con il tormentone della situazione debitoria dell’ente. Considerato che il Comune, ad oggi, come è stato declamato nella scorsa campagna elettorale chiuderebbe con un bilancio positivo, non sussistono più quelle condizioni di deficit tali da giustificare il permanere dell’aliquota Imu al massimo consentito dalla legge. La stessa pertanto può essere ridotta allo 0,76% a beneficio di tutti i cittadini, compresi i non residenti”.
Carmelo Caspanello