L’Aula vuole accendere i riflettori sulle politiche abitative andando anche oltre la vicenda sbaraccamento, attraverso una seduta straordinaria.
La proposta è del consigliere Pd Alessandro Russo ed è stata sottoscritta da quasi tutti i colleghi (Massimo Rizzo, Antonella Russo, Felice Calabrò, Biagio Bonfiglio, Libero Gioveni, Nello Pergolizzi, Andrea Argento, Giuseppe Schepis, Serena Giannetto, Cristina Cannistrà, Paolo Mangano, Giuseppe Fusco, Benedetto Vaccarino, Giovanna Crifò, Ugo Dario Zante, Giovanni Caruso, Giovanni Scavello, Salvatore Sorbello, Daria Rotolo e Pietro La Tona).
Al di là del risanamento urbano infatti, sul quale l’Amministrazione ha focalizzato la sua attenzione da qualche mese, l’obiettivo è portare l’attezione sulle politiche di edilizia residenziale pubblica, che vedono ritardi decennali nei confronti di centinaia di famiglie in stato di bisogno e necessità di alloggio per morosità incolpevole, per insufficienze economiche e per sfratti subiti.
Il diritto alla casa è un diritto costituzionalmente garantito e occorre chiamare a raccolta tutti gli attori cittadini, dalla Giunta, allo IACP, alla politica che rappresenta la città a Roma e Palermo per comprendere quali soluzioni e quali obiettivi si possano offrire ai cittadini che versano da anni in condizione di bisogno analogo di quanti vivano negli ambiti di risanamento.
“Messina conosce da diversi anni e in maniera strutturale un’irrisolta questione d’insufficienza di alloggi popolari a fronte di una domanda di abitazioni che cresce stabilmente- si legge nella proposta- Le politiche abitative pubbliche sono tradizionalmente marginali nelle scelte delle amministrazioni cittadine, nonostante l’evidente stato di necessità di migliaia di cittadini. Se il risanamento urbano degli ambiti di sbaraccamento e riqualificazione hanno visto negli anni il concentrarsi di maggiori sforzi e di maggiore interesse politico, d’altro canto si è assistito a un disinteressamento degli organi politici locali e regionali circa la realizzazioni di nuovi alloggi e di nuove residenze per le famiglie che, non rientrando nelle fattispecie del risanamento di Messina, hanno tuttavia analogo bisogno di alloggi. L’emergenza abitativa della città di Messina è conclamata dalla presenza di liste di richiedenti alloggi popolari che si allungano sempre di più e dalla strutturale carenza di alloggi: circostanza che ha portato decine di nuclei di famiglie in estremo stato di bisogno ad abitare in strutture pubbliche in disuso e abbandonato, come ex caserme ed ex scuole”
I consiglieri evidenziano come vi siano numerosi vani disabitati nella disponibilità del Comune di Messina o dello IACP, spesso vandalizzati e occupati, come sono numerosi gli immobili pubblici del tutto abbandonati. L’amministrazione di recente ha messo a bando la possibilità di affidare ai privati la gestione di ex scuole abbandonate, alcune delle quali però sono state occupate da famiglie in stato di disagio.
Da qui la proposta dei consiglieri comunali affinchè si affronti il tema delle politiche abitative in senso più ampio pensando anche all’autocostruzione, al baratto amministrativo, al recupero degli immobili dismessi e in disuso, al social housing.
I consiglieri chiedono pertanto: “La convocazione di una seduta aperta e straordinaria del Consiglio Comunale avente all’O.d.G. le politiche abitative, invitando a partecipare e a prendere parte alla discussione: il Sindaco e gli Assessori competenti alle politiche abitative e delle politiche sociali; le organizzazioni sindacali degli inquilini e degli assegnatari; i rappresentanti legali dello IACP di Messina; organizzazioni sindacali e di categoria che seguano le politiche abitative e la Deputazione Nazionale e Regionale della Città di Messina, chiedendo a ciascuno degli invitati un contributo di analisi, proposta o approfondimento utile al dibattito della seduta e al prosieguo delle attività consiliari sul tema.