Il segretario generale spiega come sia possibile tagliare i costi salvaguardando livelli occupazionali e servizi
“Ci sono i modi per riorganizzare i servizi sociali, tagliando i costi e nel contempo tutelando i lavoratori senza ridurre il loro orario di lavoro o stipendio e mantenendo il livello del servizio reso”.
A margine del Consiglio Generale di ieri il segretario generale della Cisl Tonino Genovese spiega la sua “ricetta” per il settore, che sarà quella che porterà la tavolo di concertazione nel lungo week end a Palazzo Zanca.
L’azione si basa su 3 punti.
1-internalizzare il servizio, eliminando il filtro delle cooperative ma mantenendo gli operatori e riorganizzare il servizio stesso evitando doppioni.
2-utilizzare le risorse dei fondi extra comunali
3-avere la condivisione dell’amministrazione su questo percorso.
“Il primo punto è realizzare un servizio in house– spiega- senza cioè passare dalle cooperative che comportano un surplus di spesa legato alla gestione stessa della coop. Già questo primo passo comporta un notevole risparmio. Gli operatori dei servizi sociali però devono essere salvaguardati tutti e dobbiamo farlo senza costringerli a ridursi orari di lavoro ed emolumenti. Proprio per questo è necessario eliminare le cooperative. Faccio un esempio, se Casa Serena la gestisce direttamente il Comune non diventano necessarie una serie di figure prettamente amministrative, che possono essere ricoperte dagli uffici comunali. Restano tutti quelli che concretamente operano per il funzionamento di Casa Serena”.
Per internalizzare i servizi è necessario però che Palazzo Zanca si doti di uno strumento che sia giuridicamente adeguato e per il quale occorre che l’amministrazione comunale, il consiglio comunale operino in sinergia per evitare di costruire “carrozzoni”. Serve una struttura che miri a migliorare il servizio e garantire i posti di lavoro.
“Ci sono molti modi per risparmiare. Tornando a Casa Serena ricordo che ci sono, per fare un esempio, circa 20 anziani che vengono ospitati in strutture esterne per le quali il Comune paga la retta. Spostandoli a Casa Serena, dove peraltro il numero di anziani ospiti si è ridotto nel tempo, si avrebbe un risparmio di circa 100 mila euro l’anno e si darebbe lavoro. Ci sono poi le risorse dei Fondi Pac, Pon e di tutte quelle voci di fondi extra comunali non utilizzate dalle quali però si possono intercettare notevoli somme da investire”.
Tutto questo però sarà possibile secondo Tonino Genovese solo se condiviso dall’amministrazione. La proposta della Cisl non prevede “lacrime e sangue” ma una razionalizzazione del servizio senza perdere posti di lavoro. Bisogna vedere qual è la proposta della giunta.
R.Br.