I due consiglieri hanno preparato una delibera ed un regolamento. La figura è presente in molti paesi dell’Unione Europea ed anche in molti Comuni e Regioni italiane, tra le quali la Sicilia. Al garante sarebbe concesso il colloquio in carcere senza preavviso ma si occuperebbe anche di persone sottoposte a Tso e di tutela dei migranti
Una nuova figura istituzionale che svolga le sue attività a favore delle persone sottoposte a misure restrittive delle libertà personali. La proposta di istituzione del “Garante dei diritti per le persone private della libertà” arriva dai consiglieri Gino Sturniolo e Nina Lo Presti.
In relazione ai principi sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana, relativi alle libertà personali, e dallo Statuto del Comune di Messina, che esaltano l’importanza di valori quali la libertà, la pace, la solidarietà, la cooperazione ed il rispetto per la libertà dell’uomo e per la solidarietà sociale, i due consiglieri credono sia arrivato il momento per Messina di tutelare i diritti fondamentali di tutti i cittadini, allo stesso modo.
Tra i compiti del “Garante” quello di promuovere l’esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile e di fruizione dei servizi comunali, con particolare riferimento ai diritti fondamentali (alla casa, al lavoro, alla salute, allo sport, alla formazione…); quello di portare avanti iniziative di sensibilizzazione pubblica sul tema di diritti umani delle persone private da libertà personali e della umanizzazione della pena detentiva; quello di avvalersi della collaborazione di altri soggetti pubblici, competenti nel settore, quali l’Assessore alle Politiche sociali; quello di promuovere forme di collaborazione con l’Università e con il mondo del volontariato.
Al fine di garantire massima obiettività e competenza, l’organo monocratico, la cui durata è pari a cinque anni, verrebbe eletto dal Consiglio Comunale fra persone di indiscusso prestigio nell’ambito delle scienze giuridiche e sociali, dei diritti umani e di varie attività sociali degli Istituti di prevenzione e pena.
Parte integrante e sostanziale del provvedimento sarebbe il “Regolamento del Garante per i diritti delle persone private delle libertà”, che contiene le normative a cui il Garante deve attenersi. All’interno sono infatti indicati compiti, requisiti, funzioni, modalità di elezione, durata in carica dell’organo, cause di decadenza, dimissioni e rapporti con gli altri Organi del Comune.
Si dice che “A Natale siamo tutti più buoni”. Sembrerebbe allora il periodo ideale per decidere di istituire una nuova figura istituzionale che andrebbe incontro alle esigenze di quei cittadini che, per svariati motivi, non possiedono le stesse libertà personali degli altri.
Silvia Mondì
e per i cittadini onesti cosa c’è? a parte la fame e l’anarchia
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