Nella veste di medico e di consigliere comunale ed in seguito alla conferma che la risonanza magnetica verrà trasferita presso l'ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, il capogruppo di SiAmo Messina a Palazzo Zanca, Fabrizio Sottile, chiede l'immediata apertura di un ampio tavolo tecnico - politico per discutere del futuro sanitario della città.
La necessità di rilanciare la programmazione sanitaria nella città di Messina, anche in seguito alle recenti vicende che hanno visto la politica disquisire sul futuro da riservare all’ex presidio ospedaliero Regina Margherita, sono oggetto dell’analisi di Fabrizio Sottile, capogruppo di SiAmo Messina a Palazzo Zanca.
Analisi e proposte che guardano al problema sanitario nel suo complesso e provano ad indicare una possibile via d’uscita: “L’incontro recentemente svoltosi tra la delegazione dell’amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Accorinti, e l’assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino – scrive il consigliere comunale – sembra aver aperto uno spiraglio insperato rispetto alla condizione di degrado dell’ex Ospedale Margherita, rendendo ancor più pressante la necessità di adottare una strategia complessiva per l’assetto e lo sviluppo dei servizi sanitari a Messina.
Se da una parte – prosegue Sottile – con molto rammarico apprendo che è stata confermata la volontà di trasferire la risonanza magnetica dall’ex ospedale Margherita a Barcellona, dopo che sono state impiegate, o meglio, sprecate ingenti risorse economiche, dall’altra sono incoraggiato dalle importanti dichiarazioni rilasciate dell’Assessore Borsellino circa la disponibilità di concedere in comodato d’uso gratuito al Comune l’ex nosocomio del viale della Libertà, purché Palazzo Zanca – spiega il capogruppo di Siamo Messina – presenti validi progetti per quelle aree ed apra un dibattito sullo sviluppo e la destinazione dei locali di via del Vespro e dell’ospedale Piemonte.
Da medico e da consigliere comunale – prosegue Sottile – ritengo che nel settore sanitario Messina da troppo tempo appare perdere servizi, investimenti, posti letto e professionalità costrette ad emigrare altrove.
Sintomatiche le vicende oltre che dell’ex ospedale Margherita, chiuso da oltre dieci anni, autentico monumento in pieno centro all’insipienza e allo spreco, anche quella dell’attuale ospedale Piemonte, presidio situato nel cuore della città ma fortemente depotenziato e con evidenti problemi strutturali.
Per questo auspico – spiega il neurologo – che la promessa del Sindaco, rispetto all’inaugurazione di un tavolo tecnico – politico, non rimanga l’ennesima illusione che la città subisce, ma rappresenti invece l’inizio di un autentico cambiamento di rotta.
Alla luce del principio della partecipazione, più volte professato da questa amministrazione in campagna elettorale, esorto tutte le amministrazioni cittadine competenti in materia sanitaria, a realizzare un progetto il più largamente condiviso, perseguendo gli obiettivi di salvaguardare e promuovere l’efficienza della rete dei quattro presidi ospedalieri esistenti (A.S.P. 5, I.R.C.S.S. Centro Neurolesi, A.O.U. Policlinico, A.O.O.R. Papardo-Piemonte).
L’obiettivo è quello di garantire a tutti i cittadini – aggiunge Sottile – l’accessibilità ai servizi sanitari di qualità, attraverso la promozione e lo sviluppo di quelle eccellenze e quelle professionalità, già esistenti a Messina affinché possano essere un punto di riferimento a livello regionale e nazionale”.
Ampio spazio dovrà poi essere riservato alla realizzazione di strutture sanitarie adeguate per settori finora trascurati come riabilitazione, lungodegenza e cure palliative: “Un’ opportunità – conclude Sottile – per offrire servizi sanitari adeguati ai messinesi e per tornare ad essere punto di riferimento per una bacino d’utenza più ampio, valorizzando le grandi professionalità esistenti e promuovendo nuove opportunità occupazionali”.
