L’ha deciso la Corte di Cassazione «perché il fatto non sussiste», ribaltando la condanna in appello per abuso d’ufficio aggravato dall’agevolazione mafiosa
REGGIO CALABRIA – L’ex sindaco di Marina di Gioiosa Jonica Rocco Femia, già assolto dalle accuse relative alla partecipazione a sodalizi mafiosi, ieri è stato assolto pure dall’accusa d’abuso d’ufficio con aggravante d’aver agevolato la ‘ndrina Mazzaferro dalla Sesta sezione della Corte di Cassazione «perché il fatto non sussiste». Prosciolti insieme a lui l’ex vicesindaco Vincenzo Ieraci e Salvatore La Rosa.
Un annullamento senza rinvio, tecnicamente, quello intervenuto ad opera della Suprema Corte, che ha dunque spazzato la condanna in appello a tre anni di reclusione, aprendo invece le porte all’assoluzione definitiva.
La vicenda era quella relativa alla piantumazione delle palme lungo la via Nazionale di Marina di Gioiosa, effettuata – questo l’addebito – senza procedere a gara d’appalto.
L’ex primo cittadino viene adesso riconosciuto estraneo a ogni accusa dopo ben undici anni: lo stesso sostituto procuratore generale della Cassazione ha chiesto il suo proscioglimento. «Un processo che non doveva neanche iniziare, perché tutte le accuse che mi venivano contestate erano false – è lo sfogo di Femia sul suo profilo Facebook –. Sono passati 11 anni, una vita distrutta, una famiglia che ha sofferto come non auguro a nessuno e la mia comunità che per anni ha dovuto subire tutto questo».