Protesta a Palazzo Zanca, "lavoro stabile per i 600 tirocinanti nelle partecipate"

Protesta a Palazzo Zanca, “lavoro stabile per i 600 tirocinanti nelle partecipate”

Ilaria Mangano

Protesta a Palazzo Zanca, “lavoro stabile per i 600 tirocinanti nelle partecipate”

giovedì 07 Novembre 2024 - 17:00

L'appuntamento venerdì 8 novembre su iniziativa di Nidil-Cgil di Messina

MESSINA – 600 i tirocinanti dislocati nelle varie partecipate comunali. “Quale futuro per loro? La Nidil-Cgil Messina, insieme ad una delegazione di lavoratori e lavoratrici organizza domani, venerdì 8 novembre, alle 10:30, una protesta davanti a Palazzo Zanca “in seguito alla mancata risposta, da parte dell’amministrazione comunale, della richiesta di un incontro”. “Vogliamo risposte e instaurare un percorso virtuoso che restituisca dignità a chi, in questo momento, sta contribuendo a garantire il funzionamento di alcuni servizi pubblici nella città di Messina”, dichiara Nidil-Cgil Messina, la categoria della Cgil che rappresenta tutte le tipologie di lavoro precario.

“Anche in questa vicenda che vede gli interessi di lavoratori e lavoratrici – affermano il coordinatore Nidil e il segretario generale Cgil Messina Pietro Patti – non si comprende il motivo per cui si privilegino rapporti solo con alcune organizzazioni sindacali. La problematica che coinvolge i tirocinanti, invece, necessita di un tavolo di confronto con tutte le parti sindacali”.

“Le criticità che emergono sono tante”

“Sono circa 600 i tirocinanti dislocati nelle varie partecipate comunali – dichiara il coordinatore Nidil Messina, Ivan Calì – andando a sopperire alla mancanza di organico, abbassando i costi del lavoro piuttosto che assumere e creare posti di lavoro dignitosi e stabili. Non si può trattare il tema dell’inclusione come una parolina magica da usare solo per vincere bandi europei, occorre trattarlo con azioni di reale inserimento lavorativo e sociale con rispetto verso le persone a cui sono indirizzati questi progetti. Le criticità che emergono dalle testimoniante delle lavoratrici e dei lavoratori sono diverse, dalla ripetitività delle mansioni e la scarsa qualificazione che ne consegue fino a importanti mancanze nel piano formativo e la mancanza di contratti individuali. Tra le cose più gravi, chi sta cercando lavoro si ritrova a non avere una qualifica che ne permetta la ricollocazione in quanto il tirocinio non viene considerato professionalizzante. Inoltre, molti hanno superato i 24 mesi di tirocinio, per tanto rischiano di arrivare al termine del percorso nel prossimi mesi senza avere una reale prospettiva occupazionale”.

“Chiediamo – prosegue il coordinatore Nidil – l’impegno dell’amministrazione comunale per una proroga dei tirocini e un incontro immediato per definire dei percorsi di prospettiva verso un lavoro stabile e dignitoso”.

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