A denunciare i fatti i coordinatori RSU e il segretario della FP CGIL, Francesco Fucile, che chiede la convocazione di un immediato tavolo tecnico per affrontare tutte le criticità che affliggono il Corpo di Polizia Municipale
Turni di lavoro senza interruzione settimanale, per un totale di venti giorni consecutivi. A denunciare la condizione in cui opera il personale del Corpo della Polizia Municipale di Messina, il segretario della FP CGIL Francesco Fucile e i coordinatori RSU, che si fanno portatori dell’inevitabile malessere “respirato” tra le file dei lavoratori. «La FP CGIL – scrivono i sindacalisti – è venuta a conoscenza, tramite i propri associati che prestano la loro attività nei servizi di polizia municipale, che alcuni operatori sono stati inseriti in turni di lavoro senza riconoscere loro alcuna interruzione settimanale Vorremmo ricordare che la detta interruzione è posta a garanzia di un giusto riposo fisiologico, come chiaramente stabilito dalle normative vigenti e dal contratto nazionale di riferimento».
Per i sindacalisti è dunque chiaro che in tale situazione gli operatori, «ottemperando alle disposizioni impartite dai superiori preposti nonostante le violazioni ed i manifesti segni di stanchezza, sono di fatto quotidianamente esposti a potenziali danni psicofisici che oltre ad incidere negativamente sulla salute e sulla integrità dei lavoratori stessi, incidono anche sulla organizzazione del lavoro, sui servizi resi e sulla sicurezza delle persone a vario titolo coinvolte.»
Per la FP CGIL questo stato di cose deve immediatamente cessare e «pertanto invitiamo il Dirigente del Dipartimento della Polizia Municipale, Dr De Francesco Salvatore ed al Commissario Dr Marco Crisafulli ad intervenire con celerità e dare disposizioni a chi di competenza di attenzionare queste gravi discrasie organizzative che violano la legge, il contratto e che minano la salute dei singoli lavoratori. Nel caso in cui non si dovessero assumere decisioni per la fine di queste disposizioni di servizio – concludono i rappresentanti sindacali – saremo costretti ad adire le vie legali per l’affermazione dei diritti dei lavoratori in quanto, ribadiamo, il mancato riposo settimanale determina un danno di usura psicofisico, danno alla salute e danno biologico (precisato la Cassazione in una recente sentenza). Il diritto al riposo settimanale è sancito dalla Costituzione è una violazione che espone il datore di lavoro al risarcimento del danno».