Il futuro dei rifiuti vittima della paralisi in Consiglio comunale: clima incandescente

Il futuro dei rifiuti vittima della paralisi in Consiglio comunale: clima incandescente

Francesca Stornante

Il futuro dei rifiuti vittima della paralisi in Consiglio comunale: clima incandescente

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giovedì 09 Febbraio 2017 - 00:10

I sindacati annunciano che da oggi i lavoratori di Messinambiente tornano in presidio a Palazzo Zanca e che nelle prossime ore si decideranno le nuove azioni di protesta. Dicono basta allo stillicidio del "non fare". L'aula però si è trovata bloccata sul caso della decadenza della collega Sindoni. E in ballo resta anche la sfiducia.

Alla fine un altro ostacolo, l’ennesimo. La MessinaServizi Bene Comune e in generale il futuro della gestione rifiuti sembrano non godere di buona sorte. Il caso Sindoni che è scoppiato in questi giorni tra gli scranni di Palazzo Zanca rischia di bloccare totalmente tutte le attività del Consiglio comunale. In ballo c’è la mozione di sfiducia, oggi i capigruppo decideranno quando calendarizzare la delicatissima seduta che porterà in aula la mozione che potrebbe mandare a casa il sindaco Renato Accorinti, tutta la sua giunta e l’intero civico consesso. In sospeso c’è però anche la costituzione della nuova società rifiuti. Dopo settimane di lavoro in commissione e dure proteste di lavoratori e sindacati, finalmente la delibera era stata inserita come primo punto all’ordine del giorno dei lavori d’aula. I consiglieri erano pronti a trattare la questione anche prima della sfiducia, nonostante si tratti di una questione politicamente molto importante e da cui dipende il futuro di un settore cruciale. Ma ecco che torna alla ribalta l’ineleggibilità della consigliera comunale Donatella Sindoni, ecco che l’aula viene nuovamente chiamata a decidere sulla decadenza della collega mentre lei va avanti con la sua battaglia legale e non ha intenzione di lasciare il suo scranno, ecco che i consiglieri si trovano intrappolati in un caso spinoso e controverso. Le ultime due sedute lo hanno dimostrato: l’aula non riesce a tenere il numero legale. Se non si andrà avanti sulla delibera Sindoni però non si potrà fare altro perché c’è in gioco la legittimità dell’aula e degli atti che questa vota. Quindi tutto paralizzato.

Sul fronte della MessinaServizi, sembrava che aver guadagnato qualche giorno in più con il rinvio al 22 febbraio dell’udienza fallimentare potesse rendere i lavori del consiglio comunale più sereni. Non si erano placati tutti i dubbi e i timori sulla costituzione della nuova società, ma i consiglieri erano quantomeno pronti a confrontarsi in aula con assessori e dirigenti. Invece si dovrà attendere ancora e a questo punto non si sa quando si sbloccherà questa situazione. Sindacati e lavoratori, che da giorni monitorano le attività del consiglio, sono però di nuovo sul piede di guerra. Avevano deciso di abbassare i toni per dare il tempo all’aula di iniziare la discussione sulla nuova società rifiuti. Quanto accaduto però in questi due giorni li ha nuovamente svegliati.

«Non sono più accettabili i continui rinvii delle sedute del Consiglio Comunale. Il “non fare” è uno stillicidio che aumenta la tensione tra i lavoratori mentre l’immondizia impera nelle strade» scrivono le segreterie di Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. «Ancora una volta il Consiglio Comunale “decide di non decidere – affermano la segretaria generale della Fp Cgil, Clara Crocè e il Segretario di settore, Carmelo Pino, il segretario della Fit Cisl, Lillo D'amico, e il segretario della Uiltrasporti, Silvio Lasagni– provocando disagio e preoccupazione tra i lavoratori che temono che a causa dei continui rinvii delle sedute del Consiglio Comunale possa accadere l’irreparabile. I lavoratori hanno deciso di presidiare Palazzo Zanca e nelle prossime ore decideremo le iniziative di protesta da mettere in campo a tutela dei lavoratori e del servizio da rendere ai cittadini». Il clima si fa dunque sempre più rovente.

Francesca Stornante

6 commenti

  1. Il tutto si deve all’ esito del ricorso presentato dai candidati del Pd, maturato ben tre anni dopo.

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  2. Il tutto si deve all’ esito del ricorso presentato dai candidati del Pd, maturato ben tre anni dopo.

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  3. Sono curioso di vedere come riuscirete a rigirare la frittata per dare la colpa al sindaco. Ma sono sicuro che la fantasia non vi manca.

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  4. Sono curioso di vedere come riuscirete a rigirare la frittata per dare la colpa al sindaco. Ma sono sicuro che la fantasia non vi manca.

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  5. Il Sindaco ha la gravissima colpa di non avere fatto quanto promesso in campagna elettorale, ossia presentare la delibera di “dissesto” tutto il resto viene da se a cascata. I debiti seppelliscono l’Ente che non è in condizione di pagare e con delibere varie non si risolve il problema. Tra qualche mese i lavoratori saranno nuovamente a rischio stipendio perchè non vi è chiarezza sulla gestione ne nuovi progetti solo l’accorpamento di altro personale circa 600 unità in tutto sul cui numero e impiego ci sarebbe da trovare altre soluzioni… Insomma i problemi vanno risolti una volta per tutti e non rimandati con i rischi che ciò comporta! Per il resto siamo tutti ovviamente per una soluzione definitiva e positiva per i lavoratori!

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  6. Il Sindaco ha la gravissima colpa di non avere fatto quanto promesso in campagna elettorale, ossia presentare la delibera di “dissesto” tutto il resto viene da se a cascata. I debiti seppelliscono l’Ente che non è in condizione di pagare e con delibere varie non si risolve il problema. Tra qualche mese i lavoratori saranno nuovamente a rischio stipendio perchè non vi è chiarezza sulla gestione ne nuovi progetti solo l’accorpamento di altro personale circa 600 unità in tutto sul cui numero e impiego ci sarebbe da trovare altre soluzioni… Insomma i problemi vanno risolti una volta per tutti e non rimandati con i rischi che ciò comporta! Per il resto siamo tutti ovviamente per una soluzione definitiva e positiva per i lavoratori!

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