Protestano gli operatori ex hotspot Bisconte: "Senza stipendi e trasferiti a Comiso"

Protestano gli operatori ex hotspot Bisconte: “Senza stipendi e trasferiti a Comiso”

Rosaria Brancato

Protestano gli operatori ex hotspot Bisconte: “Senza stipendi e trasferiti a Comiso”

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giovedì 21 Gennaio 2021 - 08:15

L'hotspot è stato chiuso a fine agosto e da allora le sorti dei lavoratori sono state tribolate

Dall’agosto scorso, da quando cioè è stato chiuso l’hotspot dell’ex caserma Gasparri, hanno più volte protestato, attraverso note della Fiadel e della Cgil per le difficili e precarie condizioni di lavoro. Adesso la situazione per gli operatori della cooperative Badia Grande che gestiva il centro Cas, è diventata insostenibile. La Fiadel ha trasmesso una nota urgente ai prefetti di Trapani, Messina e Ragusa e al sindaco De Luca lamentando, tra gli altri disagi, il mancato pagamento degli stipendi dal mese di ottobre (pagato solo in parte).

I disagi

E’ di tutta evidenza il disagio, il danno e le tribolazioni subiti dai lavoratori che con estrema difficoltà hanno dovuto fronteggiare le esigenze di vita propria e delle famiglie ricorrendo, purtroppo, a prestiti o, per quanto possibile all’assistenza non solo economica di parenti e amici- si legge nella nota dei lavoratori– La cooperativa in questione, non è nuova a comportamenti del genere censurati, per altro, dal Prefetto di Messina rimasti da lettera morta. I lavoratori sono stati trasferiti d’ufficio presso la sede di Pozzallo e da lì, a insindacabile ed estemporanea scelta della cooperativa a Comiso, il tutto senza alcun riconoscimento di eventuale rimborso spese e indennità di mobilità.

Spese e mancati stipendi

E’ palese come le spese di questo andirivieni Messina-Pozzallo-Comiso-Messina, nonché mantenimento e abitazione, totalmente a carico degli operatori incidano pesantemente soprattutto in relazione già segnalato pagamento degli stipend”. I lavoratori, attraverso le organizzazioni sindacali Fiadel e Cgil, oltre al pagamento delle spettanze arretrate chiedono garanzie occupazionali in vista della realizzazione del nuovo nuovo centro per minori di prossima apertura nella sede dell’ex caserma Gasparro.

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Un commento

  1. Questo è degli aspetti occulti del buonismo per l’accoglienza dei clandestini e ciò che si nasconde dietro la mafia degli sbarchi e dei trafficanti di esseri umani Questi pensavano di avere risolto il loro problema occupazionale a spese di una Nazione stremata e ridotta alla fame.
    Di campagne abbandonate in Italia ne abbiamo in quantità.
    Tornino a zappare la terra, come i loro padri ed i loro nonni.
    E’ molto più faticoso che fare le parate ad uso e consumo delle TV, ma con l’agricoltura nessuno è mai morto di fame.

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