Si dicono pronti al presidio permanente fin quando non avranno risposte certe sul loro futuro. Attendono risposte a rassicurazioni dal nuovo governo Monti
Hanno deciso ed organizzato tutto in una decina di giorni dopo essersi resi conto che rimanendo nelle rispettiva città non avrebbero ottenuto alcuna risposta. Loro sono i lavoratori Servirail Ex-Wagon Lits, più semplicemente noti come “lavoratori treni-notte”, quelli di Messina e delle altre sezioni, che occupano il tetto di uno dei palazzi delle Ferrovie, in via Prenestina, a Roma, contro i tagli operati da Trenitalia. Hanno appeso un manichino impiccato alla terrazza e manifestano urlando “vogliamo lavorare”. La tensione e la stanchezza diventano ogni giorno più pesanti ma non hanno nessuna intenzione di fare un passo indietro, almeno non fin quando non avranno risposte certe sul proprio futuro.
« A livello territoriale – affermano – non c’era piu’ nulla da fare, nessuno ci ha ascoltato ed e’ per questo motivo che abbiamo pensato di andare a farci sentire a Roma. L’ obbiettivo dell’ occupazione e’ quello di avere piu’ risonanza possibile attraverso i media e qui la stiamo ottenendo a carattere nazionale. Pochi giorni fa l’onorevole Di Pietro e’ salito sul tetto del palazzo insieme a noi ed ha telefonato in vivavoce all’ amministratore delegato di Trenitalia mauro moretti, ottenendo subito un incontro e facendo partecipare anche 4 di noi. Durante l’incontro si e’ discusso di tutto e abbiamo ribadito le nostre esigenze».
Le proteste continueranno anche nei prossimi giorni anche perché da domenica 11 dicembre entrerà in vigore il nuovo orario invernale che, dalla Sicilia in su, determinerà lo stop forzato dei treni a Roma, senza possibilità di proseguire oltre: « Insomma faremo sentire la nostra voce ovunque, anche sotto la sede del ministero».