Giustizia, i dipendenti contro l'assunzione dei tirocinanti

Giustizia, i dipendenti contro l’assunzione dei tirocinanti

Alessandra Serio

Giustizia, i dipendenti contro l’assunzione dei tirocinanti

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lunedì 18 Maggio 2015 - 07:30

Le ragioni del no all'ingresso dei tirocinanti nel comparto, mentre i dipendenti formati ed esperti continuano ad essere mortificati. Parte da Messina, col Comitato spontaneo dei lavoratori, la protesta.

No all’assunzione dei così detti precari della giustizia, definiti figli di una procedura illegittima e incostituzionale, che consente l’accesso al delicato settore dell’amministrazione della giustizia bypassando il concorso pubblico. La richiesta é del Comitato Lavoratori Giustizia, che chiede l’avvio delle procedure per la progressione di carriera, attese da 12 anni per i lavoratori del settore, e che si proceda a nuove assunzioni negli uffici giudiziari esclusivamente con concorso pubblico.

Il comitato spiega che da anni il personale di giustizia attende il riconoscimento della propria esperienza e specializzazione maturata negli anni, soprattutto negli ultimi quando a causa delle scarse risorse economiche, proprio il loro impegno ha permesso l’applicazione di riforme a costo zero. Han sopportato spostamenti e straordinari, nuove mansioni e disagi, senza mai protestare se non fuori dagli orari di lavoro per non paralizzare i processi, hanno coperto le mansioni svolte dai pensionati ai quali non sono subentrati nuovi assunti, senza mai ricevere straordinari né ottenere progressioni di carriera. Oggi vedono i “tirocinanti” manifestare reclamando l’assunzione.

“Circa 3000 tirocinanti, che impropriamente si autodefiniscono “precari della Giustizia” stanno manifestando – spiega il comitato – strumentalizzando l’attenzione dei media con l’opportunistico sostegno di certe sigle sindacali – per ottenere dal Ministero della Giustizia un contratto di lavoro.

I tirocinanti sono disoccupati e inoccupati che hanno partecipato a progetti regionali per la formazione al lavoro presentando una semplice domanda (della durata di 12 mesi presso varie Regioni con fondi stanziati dalla Comunità Europea) secondo procedure che sfuggono alla nostra cognizione. Le Regioni li hanno poi “ceduti” agli Uffici Giudiziari ove hanno svolto servizio di ausilio al personale di ruolo (fotocopiatura degli atti , indicizzazione degli atti , sistemazione archivi ) non per 4 anni ma per complessivi 12 mesi + 7 mesi dal 2011 ad oggi, chiaramente non consecutivi. Nell’accordo firmato dai tirocinanti con gli uffici giudiziari era esplicitato che non si trattava di un rapporto di lavoro e che mai avrebbe potuto diventarlo (si veda Accordo Stato Regioni su Tirocini Formativi del 24.01.2012) e questo perché, chiaramente, il rapporto di lavoro pubblico si può costituire solo a seguito di concorso pubblico o pubblica selezione.

La ratio della legge madre istitutiva dei tirocini (cd. Legge Fornero) voleva che il maggior numero di disoccupati ed inoccupati avesse accesso a progetti della durata massima di 12 mesi per fruire di una sorta di “respiro” economico: per questo aveva fissato un termine massimo ed una sorta di ricambio (scorrimento di graduatorie) per poi ottenere una formazione lavorativa che nel settore pubblico ovviamente non avrebbe potuto avere sbocco per le ragioni di cui sopra ma solo un fine assistenziale.

Invece, i primi e unici 3400 partecipanti ai percorsi formativi negli uffici giudiziari, grazie alla volontà politica ,sono riusciti a bloccare lo scorrimento delle graduatorie – in pratica, non permettendo ad altri di accedere ad ulteriori percorsi formativi – e nel contempo hanno ottenuto varie proroghe ai tirocini formativi, nonostante fosse fissato il limite massimo dei 12 mesi; oggi chiedono l’assunzione senza concorso in danno di tutti gli altri disoccupati che sono rimasti esclusi nonché tutti gli altri disoccupati ed inoccupati italiani che aspirano a partecipare ad un pubblico concorso”.

In piu’, scrive il Comitato, i fondi per i tirocini, sono quelli destinati al funzionamento degli uffici.

14 commenti

  1. I 285 di Comune e Provincia cos’erano? Assunti per 12 mesi, sono stati assunti SENZA CONCORSO. Da 25 anni bivaccano e molti sono andati in pensione. Gli ex art. 23 ci stanno provando da anni, e, nonostante le scalate sui vetri della Crocè, ancora non ci sono riusciti.
    E’ ora di finirla con simili trucchetti truffaldini: nelle pubbliche amministrazioni si entra PER CONCORSO, categorie protette escluse!
    Basta con scorciatoie che danneggiano i veri disoccupati, senza raccomandazione e santi in Paradiso!
    George

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  2. I 285 di Comune e Provincia cos’erano? Assunti per 12 mesi, sono stati assunti SENZA CONCORSO. Da 25 anni bivaccano e molti sono andati in pensione. Gli ex art. 23 ci stanno provando da anni, e, nonostante le scalate sui vetri della Crocè, ancora non ci sono riusciti.
    E’ ora di finirla con simili trucchetti truffaldini: nelle pubbliche amministrazioni si entra PER CONCORSO, categorie protette escluse!
    Basta con scorciatoie che danneggiano i veri disoccupati, senza raccomandazione e santi in Paradiso!
    George

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  3. SIG.George ,i 100.000 della scuola non sono un’altra truffa? purtroppo è
    l’Italia dei furbetti e del malaffare.

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  4. SIG.George ,i 100.000 della scuola non sono un’altra truffa? purtroppo è
    l’Italia dei furbetti e del malaffare.

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  5. Giovanni Carta 18 Maggio 2015 14:39

    E certo, in Italia ci sono 3000 persone disoccupate che però devono essere delle entità demoniache che riescono a bloccare le liste a danno di tutti gli altri disoccupati d’ Italia mentre i “poveri” dipendenti, maltrattati da tutti svolgono eroicamente il loro lavoro dopo aver superato TUTTI un concorso che non viene indetto dagli anni 90 (con padri, figli, nipoti assunti nello stesso posto) per entrare; ma ci credono sul serio a quello che dicono?

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  6. Giovanni Carta 18 Maggio 2015 14:39

    E certo, in Italia ci sono 3000 persone disoccupate che però devono essere delle entità demoniache che riescono a bloccare le liste a danno di tutti gli altri disoccupati d’ Italia mentre i “poveri” dipendenti, maltrattati da tutti svolgono eroicamente il loro lavoro dopo aver superato TUTTI un concorso che non viene indetto dagli anni 90 (con padri, figli, nipoti assunti nello stesso posto) per entrare; ma ci credono sul serio a quello che dicono?

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  7. Nonostante la rudezza del tono come non condividere il commento di GEORGE. Regione Siciliana, Comuni e Province, Forestali, Formazione Professionale, Partecipate, (ASU, LSU, EX PIP, SPORTELLI MULTIMEDIALI, CONSORZI DI BONIFICA). La Sicilia è un gigantesco stipendificio, quelli in parentisi sono i famosi PRECARI, intorno ai 62.186. Il direttore del Quotidiano di Sicilia, giornale economico, è rude come GEORGE, li chiama PRIVILEGIATI perché RACCOMANDATI rispetto ai 379.000 disoccupati siciliani, purtroppo e soprattutto giovani.

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  8. Nonostante la rudezza del tono come non condividere il commento di GEORGE. Regione Siciliana, Comuni e Province, Forestali, Formazione Professionale, Partecipate, (ASU, LSU, EX PIP, SPORTELLI MULTIMEDIALI, CONSORZI DI BONIFICA). La Sicilia è un gigantesco stipendificio, quelli in parentisi sono i famosi PRECARI, intorno ai 62.186. Il direttore del Quotidiano di Sicilia, giornale economico, è rude come GEORGE, li chiama PRIVILEGIATI perché RACCOMANDATI rispetto ai 379.000 disoccupati siciliani, purtroppo e soprattutto giovani.

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  9. E’ l’Italia dei furbi, è l’Italia dalla politica poco chiara, è l’Italia dai sindacati assenti (quando conviene).
    In tutto questo hanno la peggio le persone oneste che non hanno amicizie nel posto giusto.
    Anche questa situazione è lo specchio della forma mentis della nostra Nazione.

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  10. E’ l’Italia dei furbi, è l’Italia dalla politica poco chiara, è l’Italia dai sindacati assenti (quando conviene).
    In tutto questo hanno la peggio le persone oneste che non hanno amicizie nel posto giusto.
    Anche questa situazione è lo specchio della forma mentis della nostra Nazione.

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  11. Il solito andazzo dei “precari” della P.A…l’importante é riuscire a mettere un piede dentro….poi non ci esci piú….alla faccia della Costituzione.

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  12. Il solito andazzo dei “precari” della P.A…l’importante é riuscire a mettere un piede dentro….poi non ci esci piú….alla faccia della Costituzione.

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  13. L’egoismo sociale di voi, sacche di privilegio nella PA, negli enti locali, nel parastato è una piaga puzzolente. Fatta qualche minima differenza siamo a livelli paragonabili di chi vuole interventi armati, blocchi navali contro i disperati che annegano nel Mediterraneo. Il mare è quello della disoccupazione, e loro sono i Salvini della situazione. Ma se non si riesce ad avere pietà, umana solidarietà e per migliaia di affamati e profughi di guerra morti in mare, figuriamoci che cosa ci possiamo aspettare per il caso dei tirocinanti della Giustizia.
    Senza pudore, senza limiti di decenza, ci fanno pure l’articolo sul giornale. 

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  14. L’egoismo sociale di voi, sacche di privilegio nella PA, negli enti locali, nel parastato è una piaga puzzolente. Fatta qualche minima differenza siamo a livelli paragonabili di chi vuole interventi armati, blocchi navali contro i disperati che annegano nel Mediterraneo. Il mare è quello della disoccupazione, e loro sono i Salvini della situazione. Ma se non si riesce ad avere pietà, umana solidarietà e per migliaia di affamati e profughi di guerra morti in mare, figuriamoci che cosa ci possiamo aspettare per il caso dei tirocinanti della Giustizia.
    Senza pudore, senza limiti di decenza, ci fanno pure l’articolo sul giornale. 

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