Le donazioni sono state sospese a causa di problematiche interne all'ospedale taorminese. L'Avis di Alì Terme e La Fratres di Letojanni hanno preventivato di attuare tutte le iniziative necessarie se la situazione non dovesse sbloccarsi
L’Avis comunale di Alì Terme ed il Gruppo Fratres di Letojanni rendono noto quanto segue:
“Dal 24 giugno 2013, a causa di problematiche interne all’ospedale S. Vincenzo di Taormina, il personale medico ed infermieristico che svolgeva le attività di raccolta assieme alle associazioni di volontariato non garantisce più tale supporto.
Una grave situazione in danno di coloro che beneficiano delle attività di raccolta sangue: gli ammalati e i donatori.
Le associazioni scriventi non possono e non vogliono entrare in merito alle motivazioni che hanno indotto la Direzione dell’Ospedale di Taormina a sospendere di fatto le donazioni impedendo la partecipazione del personale medico e infermieristico alle raccolte di sangue sul territorio, sia durante la settimana che la domenica ma di certo ancora una volta gli ammalati, i donatori e i volontari devono piegarsi a logiche aziendali che nulla hanno a che vedere con il bene primario della salute e della vita. Solo nell’ultimo anno le associazioni, Avis e Fratres, hanno fornito all’ospedale S. Vincenzo la maggior parte del sangue necessario ed è inammissibile che le raccolte sangue siano a rischio per problemi interni, paradossalmente poi in estate, periodo di maggior necessità di sangue.
Auspichiamo che i vertici aziendali immediatamente pongano in essere ogni provvedimento che consenta al personale medico e infermieristico di supportare le attività di raccolta delle associazione, le uniche che, in maniera gratuita e volontaria, si prendono cura dell’ammalato per il reperimento del sangue. Inoltre è perlomeno irrazionale che i medici e gli infermieri dei Servizi Trasfusionali di Milazzo, S. Agata di Militello e Patti continuino come sempre a supportare le donazioni, mentre questo è impedito al personale di Taormina, trattandosi di una unica azienda sanitaria. In mancanza di concrete risposte le scriventi associazioni prenderanno tutte le iniziative, nessuna esclusa, a salvaguardia dei diritti fondamentali del cittadino malato”.