La mareggiata di scirocco che ha colpito la provincia la settimana scorsa non ha risparmiato il piccolo paese. L’assenza della spiaggia rende tutto più difficile e le barriere frangiflutti si sono rivelate insufficienti
Il territorio di Sant’Alessio Siculo non è preparato ad affrontare un’emergenza meteo. La mareggiata di scirocco che ha colpito la provincia la settimana scorsa non ha risparmiato il piccolo paese che ha registrato i maggiori danni, a esclusione delle frane che hanno interessato alcune strade provinciali. La piccola striscia di sabbia di cui è composta la spiaggia è la causa principale della facile risalita delle onde sul lungomare che, infatti, è stato l’unico a essere chiuso al transito con ordinanza sindacale perché alcuni detriti si erano depositati sulla carreggiata, rendendo pericolosa la viabilità.
Niente di nuovo, purtroppo, il maltempo dei giorni scorsi è stato anzi abbastanza clemente, a differenza della mareggiata che il primo febbraio scorso ha colpito Sant’Alessio e gli altri comuni della riviera causando maggiori danni. Questa volta, però, “le onde del mare hanno rotto le spallette degli argini del torrente Salice e hanno eroso il terreno sotto il marciapiede e la carreggiata del lungomare nel tratto antistante la foce dell’omonimo torrente, rendendolo inagibile”. Così si legge nell’ordinanza che il sindaco Rosanna Fichera ha emesso per vietare il transito dei pedoni e degli autoveicoli di massa superiori a 3,5 t, compreso gli autobus. La zona a rischio crollo è stata transennata per impedire qualsiasi accesso pedonale nell’area interdetta (il tratto di carreggiata della via Lungomare lato Est, Nord e Sud).
Perché basta un temporale per scatenare l’emergenza? A Sant’Alessio l’assenza della spiaggia rende tutto più difficile e le barriere frangiflutti si sono rivelate insufficienti. Un problema che necessita di provvedimenti definitivi, considerata la frequenza con cui le forti mareggiate si abbattono sulla riviera jonica.
Giusy Briguglio