I bilanci di previsione andavano approvati entro il 30 novembre, data ultima per deliberare a riguardo ed inoltrarli presso il competente assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica
Ben 52 Comuni su 108 della Provincia Regionale di Messina, compreso il capoluogo, sono stati commissariati per la mancata approvazione del bilancio di previsione 2014 entro i termini previsti. Il provvedimento del 2 dicembre scorso a firma dell’assessore regionale agli Enti Locali Marcella Castronovo si è reso necessario a seguito della mancata approvazione dell’importante strumento contabile entro la data prevista ovvero il 30 novembre,data ultima per deliberare a riguardo ed inoltrarlo presso il competente assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica.
I funzionari nominati dalla Regione dovranno occuparsi di adempiere agli atti omessi dagli Enti locali.I commissari dovranno accertare i motivi che non hanno consentito agli uffici di adempiere,invitandoli a provvedere.Una volta accertato che gli uffici finanziari hanno provveduto,diffideranno i Sindaci a convocare la Giunta per gli adempimenti di competenza:in mancanza i funzionari si sostituiranno alla stessa per gli atti di approvazione.Successivamente i commissari convocheranno i Consigli Comunali che avranno 30 giorni di tempo per deliberare sullo strumento contabile.Trascorso tale termine,l’azione sostitutiva si produrrà con la sospensione e successivo scioglimento dei civici consessi e l’approvazione del bilancio di previsione 2014 da parte degli stessi funzionari.I Comuni Commissariati potranno presentare ricorso contro il decreto a firma dell’assessore regionale al TAR entro 30 giorni o al Presidente della Regione Sicilia entro 120 giorni.
I Comuni commissariati sono: Alcara Li Fusi, Alì, Alì Terme, Barcellona Pozzo di Gotto, Basicò, Capizzi, Caronia, Casalvecchio Siculo, Castel di Lucio, Castelmola, Condrò, Ficarra, Fiumedinisi, Frazzanò, Furci Siculo, Furnari, Galati Mamertino, Gioiosa Marea, Graniti, Gualtieri Sicaminò, Itala, Letojanni, Librizzi, Limina, Lipari, Longi, Merì, Messina, Mirto, Mistretta, Monforte San Giorgio, Mongiuffi Melia, Montagnareale, Motta d’Affermo, Naso, Oliveri, Pagliara, Patti, Pettineo, Piraino, Reitano, Roccella Valdemone, Sant’Agata di Militello, Sant’Angelo di Brolo, Santa Domenica Vittoria, San Fratello, San Pier Niceto, Saponara, Sinagra, Taormina, Torregrotta, Valdina.
i sindaci di questi comuni sono convinti che i soldi che incassano o spendono è solo un fatto di famiglia,più che commissariarli bisogna mandarli a casa.
i sindaci di questi comuni sono convinti che i soldi che incassano o spendono è solo un fatto di famiglia,più che commissariarli bisogna mandarli a casa.