Il Comune aderisce alla "Banca del Tempo" ed al programma "Città amiche dei bambini"

Il Comune aderisce alla “Banca del Tempo” ed al programma “Città amiche dei bambini”

Il Comune aderisce alla “Banca del Tempo” ed al programma “Città amiche dei bambini”

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mercoledì 11 Dicembre 2013 - 09:42

La banca del tempo è una nuova forma di collaborazione che si basa sulla reciprocità e sulla solidarietà. la Timerepublik SA ha proposto una collaborazione gratuita al Comune di Messina. Adesione anche al programma Unicef finalizzato alla promozione dei diritti dell'infanzia nelle politiche del territorio

La Giunta municipale, presieduta dal sindaco Renato Accorinti, riunitasi ieri a palazzo Zanca, dopo avere esitato nove provvedimenti di natura legale, ha deliberato l’adesione dell’Amministrazione comunale alla piattaforma digitale gratuita di banca del tempo globale (www.timerepublik.com).

La banca del tempo è una nuova forma di collaborazione che si basa sulla reciprocità e sulla solidarietà ed ha come scopo la valorizzazione sociale del territorio del Comune di appartenenza, la ricostituzione del tessuto sociale ed un sempre maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle attività di servizio e di miglioramento delle condizioni di vita della città. Si assicura in tal modo alle rispettive comunità un sempre maggiore livello di coinvolgimento nella gestione dei beni comuni e un deciso miglioramento nella qualità e quantità dei servizi erogati. A tal fine la Timerepublik SA ha proposto una collaborazione gratuita al Comune di Messina.

L’esecutivo ha esitato infine l’adesione al programma Unicef “Città amiche delle bambine e dei bambini (Child-friendly Cities)” e adottato il documento programmatico “Costruire città amiche delle bambine e dei bambini. Nove passi per l’azione”, finalizzato alla promozione dei diritti dell’infanzia nelle politiche del territorio, e, successivamente, all’adozione di ogni iniziativa volta a promuovere il conferimento della cittadinanza onoraria a bambine e bambini di origine straniera mediante il progetto “Messina sono anch’io”.

5 commenti

  1. dopo il pedibus la banca del tempo… perseverare diabolicum…

    mi spiego.

    in cosa consiste tra le altre cose la banca del tempo?

    in cittadini “volontari” (come sempre) che mettono a disposizione a “titolo gratuito” il loro tempo per dare una mano in varie attività tra cui, ad esempio nei condomini, assistenza agli anziani, babysitteraggio e simili…

    problemi di natura oggettiva:
    – basta aderire ad un progetto o bisogna avere dei regolamenti chiari?
    – è possibile affidarsi alla “buona volontà di qualcuno” senza tenere conto di aspetti fondamentali quali lo stato psicologico di questo qualcuno, la sua stessa salute fisica, l’eventuale copertura assicurativa dello stesso etc.etc.?
    – chi si impegna “volontariamente” a “titolo gratuito” non può avere vincoli se non quelli della sua onestà intellettuale… sono sufficienti?

    problemi di natura economica:
    – nel malaugurato e improbabile caso in cui l’iniziativa abbia successo… qualcuno si è chiesto quali sarebbero le conseguenze per chi al momento svolge le stesse attività a titolo oneroso?
    – nel caso di cui sopra, se la babysitter, la colf o l’assistente viene sostituita da un volontario a titolo gratuito e perde dunque il lavoro… che fine fanno le tasse e i contributi che non verranno più pagati? qualcuno ha calcolato la reale incidenza di provvedimenti simili?
    – sempre nel caso di specie… le persone che perdono il lavoro dove le mettiamo? a questi amministratori non sembra che ci siano già abbastanza problemi legati alla penuria di lavoro?

    ormai la mia non è più irritazione. sono davvero convinto che siamo in mano a delle persone che neppure sanno quello che fanno. gente da 27 del mese… gente così insomma…

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  2. Gentile Luigi, lettori tutti di Tempostretto.it,
    sono il responsabile per l’Italia di TIMEREPUBLIK SA e http://www.timerepublik.com.
    Dietro questo ruolo, però, sono un 26enne messinese, da qualche tempo, grazie ad un po’ di fortuna e alle capacità che contraddistinguono, checché se ne dica, i peloritani, emigrato in Svizzera per lavoro.

    Conosco molto bene la situazione del mercato del lavoro da noi (che poi è tra i motivi primi della mia “fuga”!), e la proposta di collaborazione gratuita tra la mia società (svizzera, ma attualmente attiva anche negli USA, in Russia, in Spagna, in Francia) e il Comune di Messina è nata esclusivamente al fine di tentare di migliorarla.
    Avendo contezza piena di entrambe le realtà, posso ritenermi certo che la sinergia, che al momento è stata ufficialmente siglata, ma che prenderà forma operativa solo prossimamente, porterà a buoni risultati.

    La nostra piattaforma non è una banca del tempo in senso stretto, ma uno strumento informatico che permette, ad ogni suo utente:
    a) di migliorare la propria capacità di spesa;
    b) di far conoscere il proprio talento a livello globale (abbiamo circa 10.000 utenti, diffusi in 62 Paesi del mondo).
    Il sistema di valutazione interpersonale che sta alla base di http://www.timerepublik.com fa sì che si possa sia usufruire di servizi di buona qualità, sia venire giudicati e promossi in modo corretto ed efficace, aumentando le possibilità concrete di farsi notare altrove, e dalle società di collocamento professionale.

    Il futuro utilizzo della stessa, da parte di qualsiasi cittadino messinese, sarà tutto fuorché coatto, e a tutto comunque tenderà fuorché ad alimentare lo sfruttamento che oggi spesso impera nei rapporti di lavoro a Messina: miriamo a potenziare, collaborandovi, l’attuale sistema di banca del tempo; miriamo a valorizzare il più possibile le dinamiche occupazionali cittadine, dando anche al lavoro gratuito o sottopagato una “moneta di scambio” (il tempo lavorato) da utilizzare pragmaticamente per poter acquistare servizi, e conferendogli la visibilità che merita, al fine di poter trovare un lavoro vero, ovunque esso sia.

    Vi prego, dunque, per valutare la bontà e l’utilità della nostra iniziativa, com’è giusto che avvenga, di aspettare la presentazione operativa, dettagliata e concreta della stessa, che avverrà il prima possibile, nei prossimi mesi.

    Sempre disponibile ad accogliere domande, dubbi, suggerimenti e critiche,

    Gaetano Biondo
    gaetano.biondo@timerepublik.com

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  3. P.S.
    Per saperne di più su di noi, su chi siamo, su come funziona il nostro progetto, leggete pure l’intervista che ci ha fatto Fanpage.it
    http://www.fanpage.it/timerepublik/ .

    Trovate materiale su di noi anche sui siti di Avvenire, La Repubblica, Rai Radio Uno, Huffington Post.

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  4. Le questioni poste sono serie e pertinenti.

    Si pensi solo alla proposta del Teatro di Messina di richiedere attività gratuite e le conseguenze legali / formali non tanto per la rinuncia al compenso quanto per eventuali difetti e responsabilità da parte di chi svolge il lavoro.

    Ma nel contempo non si può nemmeno sottovalutare la portata di un trend in cui la cosiddetta “Sharing Economy”, integrativa e non sostitutiva, è un modo utile non solo per affrontare la crisi ma anche per costruire “dal basso” un modello economico e sociale più sano ed efficiente.

    Per le persone che perdono il lavoro la banca del tempo può essere un modo per restare attivi ed avere un riconoscimento se non economico quantomeno relazionale e comunque poter ottenere dei benefici che non richiedono esborsi di denaro. Ad esempio sono bravo a fare dei piccoli lavoretti e con il tempo acquisito posso permettermi di far fare delle lezioni private a mio figlio.

    La sharing economy ha una molteplicità di forme: non solo “banche del tempo” ma anche co-working, car-sharing, scambio di abitazioni per le vacanze etc.

    Quindi è utile ragionare. Senza idee preconcette, senza pensare che sia “tutto giusto” ma nemmeno “tutto sbagliato”.

    Il 29/11/2013 si è tenuto a Milano SHARITALY, il primo evento nazionale dedicato alla economia collaborativa in Italia.

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  5. Mi permetto di aggiungere che il mio commento pieno di perplessità era relativo al fatto che sia una amministrazione comunale ad aderire a queste iniziative… Nulla contro la libera scelta dei cittadini, ma chi si occupa di una città’ non può e non deve avanzare proposte simili a meno di non avere pronte risposte a domande di carattere generale come quelle che ho posto precedentemente. Credo sinceramente che questa amministrazione abbia una impronta ideologica troppo marcata e troppo poco ancorata ai problemi reali e concreti.

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