Il dirigente comunale allo sport De Francesco taglia corto: «Non lo potevano fare. Ho già avvisato l’assessore Pino e se ne sta occupando»
Una scheda magnetica ricaricabile per utilizzare docce e phon. Venerdì scorso, gli utenti della piscina Cappuccini sono stati improvvisamente informati che da oggi sarebbero stati obbligati a pagare 20 centesimi ogni cinque minuti, sia per lavarsi che per asciugarsi i capelli. Somme extra da aggiungere al mensile già pagato dai frequentatori per le varie attività.
«Troppi sprechi di acqua ed energia elettrica», la giustificazione fornita dagli addetti alla segreteria dell’impianto natatorio di fronte alle proteste dell’utenza, che ha ricevuto la comunicazione con soli due giorni di preavviso e ad un mese dalla riapertura della struttura dopo la pausa estiva , con l’iscrizione annuale già versata.
Il provvedimento è stato adottato dalla società Waterpolo, che gestisce la gestisce l'impianto comunale in virtù di una convenzione, senza che il Comune fosse avvisato della novità. E proprio da Palazzo Zanca arriva lo stop immediato.
Il dirigente allo sport, Salvatore De Francesco, taglia corto: «Non lo potevano faro. Ho già avvisato l’assessore Pino e se ne sta occupando».
DLT