TARANTO – C'è anche don Saverio Calabrese, parroco di Monteparano, tra le persone arrestate a Taranto (è ai domiciliari) nell'ambito dell'operazione contro un'organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione.
L'arcivescovo di Taranto Filippo Santoro, in via cautelativa, ha sospeso il sacerdote dal ministero pastorale. "Se le autorità competenti – è detto in una nota della Curia – lo consentiranno, l'arcivescovo auspica che il provvedimento al quale don Calabrese è stato sottoposto, possa essere trascorso in un luogo diverso dal territorio parrocchiale per ovvie ragioni riconducibili alla serenità e al rispetto per la comunità monteparanese". Mons. Santoro rivolge ai parrocchiani" il primo pensiero di paterna vicinanza in questa difficile prova".
L'arcivescovo assicura "che fin da oggi la comunità sarà seguita da un sacerdote incaricato dalla Curia. Attendendo le motivazioni non ancora pienamente conosciute circa le misure restrittive nei confronti di don Saverio, per il quale non verrà meno l'interessamento della Diocesi". (ANSA).
Don Saverio Calabrese è cresciuto a Messina, dove si è laureato in filosofia e, nel 1987, ha sentito la vocazione in occasione di una missione popolare alla parrocchia di San Luca.
“In merito alle ultime gravi vicende ascritte a carico del parroco di Monteparano, il sacerdote Saverio Calabrese – si legge nella nota diffusa dall’Arcivescovado – si rende noto che l’arcivescovo di Taranto monsignor Filippo Santoro ha provveduto immediatamente, in via cautelativa, al decreto di sospensione dell’interessato dal ministero pastorale. Se le autorità competenti lo consentiranno, l’arcivescovo auspica che il provvedimento al quale don Calabrese è stato sottoposto, possa essere trascorso in un luogo diverso dal territorio parrocchiale per ovvie ragioni riconducibili alla serenità e al rispetto per la comunità monteparanese. È ai parrocchiani, infatti, che va il primo pensiero di paterna vicinanza di monsignor Santoro in questa difficile prova. L’arcivescovo assicura che fin da oggi la comunità sarà seguita da un sacerdote incaricato dalla curia. Attendendo le motivazioni non ancora pienamente conosciute circa le misure restrittive nei confronti di don Saverio, per il quale non verrà meno l’interessamento della Diocesi, invita l’intero presbiterio e tutta la comunità diocesana alla preghiera e alla fiducia nella Chiesa e nelle Istituzioni”.