"Qualche giorno fa - ci scrive - passeggiando sulla circonvallazione del viale Regina Elena, ho notato una targa alla memoria. Da buon cittadino mi sono soffermato a leggere il contenuto e, meraviglia delle meraviglie, mi sono reso conto che per anni, alla strada che cinge un colle storico della città e il suo quartiere, si è dato un nome errato".
Via Ogliastri, Salita Ogliastro, ma Colle Agliastro. Diversi nomi per indicare uno stesso luogo. E’ la segnalazione di un nostro lettore, che ci invia anche la foto della targa relativa alla vittoria dei messinesi sugli spagnoli nel 1676 su “Colle Agliastro”.
“Qualche giorno fa – ci scrive – passeggiando sulla circonvallazione del viale Regina Elena, ho notato una targa alla memoria. Da buon cittadino mi sono soffermato a leggere il contenuto e, meraviglia delle meraviglie, mi sono reso conto che per anni, alla strada che cinge un colle storico della città e il suo quartiere, si è dato un nome errato. Come dire che al famoso colle della Caperrina dove sorge il Santuario di Montalto, all’improvviso si installasse la segnaletica toponomastica con la dicitura colle del cappellino. Che a Messina si storpi nomi e fatti è consuetudine, ma installare una targa commemorativa e poi ufficializzare il nome di strade e quartieri alla Messinese, è sinonimo di ignoranza istituzionale di amministrazioni svanite”.
Carissimo lettore, il nome corretto è “Agliastro”, da una varietà di ulivo selvatico che cresceva copioso sul colle. Per dovere di cronaca, segnalo a Lei e ai lettori di “tempostretto” che la targa in questione venne collocata alla fine degli anni 80, insieme a tante altre, dall’allora Consiglio del IX° Quartiere “San Leone” con testo redatto dal presidente Aldo Di Blasi su mia segnalazione storica e si riferisce ad un glorioso episodio, per i messinesi, relativo alla loro rivolta antispagnola del 1674-78. Non si scandalizzi solo per questo, ma pensi che nella nostra città si continua, anche negli atti ufficiali, a parlare e scrivere volgarmente “San Licandro”, santo che non è mai esistito, invece di San Nicandro, santo eremita vissuto nel sec. VIII-IX e fondatore della grotta-eremo ancora esistente nella parte alta della vallata. E che dire per via “La legname” e “Ballaroto” a monte di piazza San Vincenzo, invece di La Lignamine e Bellorado, cognomi di due arcivescovi di Messina nel sec. XVI? Anche il riscatto di questa città, non solo quello economico e sociale, passa attraverso queste, non trascurabili disattenzioni frutto di ingiustificabile e imperdonabile ignoranza.
Nino Principato
Ottima precisazione, complimenti
grazie ingegnere. Per quanto riguarda il colle della Capperina non deriva dal frutto predente ancora lyngo le mura antiche? grazie per apportare cultura!