Il comandante del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Messina, il luogotenente Jean Claude Isgrò, fotografa la situazione in provincia
“Il lavoro nero non diminuisce. Negli anni le percentuali sono altissime e costanti”. Così il comandante del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Messina, il luogotenente Jean Claude Isgrò, da 17 anni nel reparto speciale peloritano e da due anni e mezzo al vertice.
Il bilancio del mese di settembre è in linea con quelli precedenti. Su 16 ditte controllate, 12 non erano in regola, il 75 % (VEDI QUI). “Dovrebbe accadere l’opposto – dice il luogotenente Isgrò -, cioè ci aspetteremmo che il 25 % dei controllati fosse irregolare, invece solo una minima parte rispetta le leggi”.
Le sanzioni dello scorso mese ammontano ad un totale di oltre 160mila euro. “La situazione è drammatica – prosegue Isgrò – e non accenna a migliorare. I datori di lavoro continuano a rischiare, nonostante le sanzioni siano pesanti”.
Anche perché c’è ancora chi riesce a sfuggire ai controlli. Da Messina a Sant’Agata Militello, Capo d’Orlando, Mistretta, Patti, Forza d’Agrò, Giardini Naxos. Sono i territori in cui sono stati fatti gli ultimi interventi, ma il nucleo ha competenza su tutti e 108 i Comuni della provincia. “L’organico previsto per il nostro reparto è di dieci unità – spiega il comandante – ma al momento siamo in cinque, la metà, di cui uno arrivato da poco e sta facendo ora esperienza. Di ispettori civili ce ne sono pochissimi e dobbiamo sobbarcarci tutto noi. In queste condizioni coprire tutto il territorio provinciale non è facile ma facciamo del nostro meglio. Il prossimo anno il reparto dovrebbe essere rinforzato, così ci è stato assicurato”.
Ma cosa bisognerebbe fare per invertire la rotta? “A volte i datori di lavoro si lamentano di non essere in condizioni di regolarizzarsi – continua il luogotenente Isgrò -. Prima c’erano i voucher e per alcuni potevano essere uno strumento utile, pure se trovavamo sempre irregolarità da contestare. Servirebbe un approccio globale da parte del legislatore, un’impronta nuova per affrontare il problema, viceversa la situazione non cambierà”.
In questo quadro sconfortante, una piccola nota positiva: “Sono diminuite le ammende per la questione sicurezza – conclude -, sembra che almeno su quest’aspetto ci sia più consapevolezza. Infatti sono diminuite anche le morti bianche, pur se non si sono azzerate come vorremmo”.
Sì dovrebbe fare una legge che protegga i lavoratori che denunciano i datori di lavoro. Nello stesso tempo inasprire le pene ,le sanzioni e portare avanti la confisca dei beni.Intanto i lavoratori a tutt’oggi vengono umiliati e sfruttati dall’alba al tramonto.
CARO LUOGOTENENTE
LA SITUAZIONE CHE LEI DICE DRAMMATICA NON LO E’ PER LA MANCATA MESSA IN REGOLA DEI DIPENDENTI DA PARTE DELLE AZIENDE , MA LO E’ PRINCIPALMENTE PER QUESTE ULTIME CHE SONO CONTINUAMENTE VESSATE DALLA STATO PER COSTI ESORBITANTI DI TASSE , INPS INAL IRAP ADDIZIONALI ECCC. LE PONGO UNA DOMANDA ALLA QUALE SICURAMENTE SEGUIRA’ UNA RISPOSTA QUASI SCONTATA E RETORICA: SE IL COSTO DI UN DIPENDENTE FOSSE INFERIORE NON AUMENTEREBBERO LE MESSE IN REGOLA , INCREMENTANDO LA PRODUZIONE, DIMINUENDO I COSTI DEI PRODOTTI FINALE ? IN QUESTO MODO LE AZIENDE NON AVREBBERO PROBLEMI DI NON METTERE IN REGOLA IL DIPENDENTE CHE NON TANTO SI RISCHIA SUL CONTROLLO, MA SI CAUTELEREBBERO PER EVENTUALI INFORTUNI. SEMPLICE MODO PER FARE CASSA CARO STATO
Con una legge del genere la gente non si potrebbe comprare neanche il pane forse non hai idea che vuol dire avere una piccola impresa oggi giorno ci sono molti datori di lavoro che a fine anno forse guadagnano quanto il dipendente quindi prima di fare i tuttologi informatevi bene grazie