Qatar 2022, come sono lontane le notti magiche con Totò Schillaci goleador

Qatar 2022, come sono lontane le notti magiche con Totò Schillaci goleador

Giuseppe Fontana

Qatar 2022, come sono lontane le notti magiche con Totò Schillaci goleador

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lunedì 21 Novembre 2022 - 18:27

Nel 1990 Messina scopriva che il suo ex bomber era una stella. Oggi questi mondiali non hanno nessun appeal

QATAR – Come sono lontane le notti magiche del 1990 con Totò Schillaci capocanniere e Roberto Baggio altra rivelazione di un mondiale sfiorato. Un pezzo della storia del Messina calcio trovava in Schillaci, il suo ex centravanti, una celebrazione inaspettata. Ma sono lontani anche i mondiali del 2006, con l’Italia campione del mondo, prima che la nazionale italiana cominciasse a inanellare delusioni e addirittura mancate qualificazioni. In generale, il mondiale in Qatar non convince. Per la prima volta l’evento si tiene in inverno, ma l’entusiasmo iniziale, o quanto meno la percezione avuta al momento dell’assegnazione, è presto svanito sotto il peso di diverse tematiche.

I diritti civili calpestati e le star del calcio infortunate

Sì, pesa il fatto che per la seconda volta consecutiva l’Italia non partecipa alla rassegna vinta nel 2006, ma non è soltanto questo. Il Qatar 2022 è diventato simbolo di diritti civili calpestati, soprattutto in chiave LGBTQ+, con l’omosessualità e qualsiasi gesto ad essa collegato (perfino tenersi per mano) considerati un reato. Nel corso degli ultimi mesi, diversi attivisti, volti noti dello spettacolo e perfino intere tifoserie hanno invitato a boicottare la manifestazione.

E l’evento, intanto, si boicotta quasi da solo. Organizzare il mondiale in inverno ha costretto i calciatori a un tour de force non indifferente, con gare in media ogni 4 giorni e decine di infortunati. Basti pensare alla Francia, costretta a rinunciare a tre colossi del calcio europeo e intercontinentale come Kanté, Pogba e Benzema, tutti ai box per infortunio. Allenamento dopo allenamento le nazionali perdono i pezzi e i tifosi interesse. A questo si aggiungono gli scandali. Si va dalle accuse di combine a quelle di tangenti a finti tifosi per rinfoltire gli spalti. E intanto alla partita d’esordio, Qatar-Ecuador, conclusasi 0-2, si è assistiti a uno “spettacolo” non bellissimo, con una gara brutta e i “tifosi” qatarioti a lasciare lo stadio già al 60′.

Quest’ultima, forse, è una delle componenti meno analizzate. Il Qatar non ha alcun legame con il calcio, né tradizione né storia. La sua nazionale è l’unica debuttante e lo è soltanto in qualità di Paese organizzatore. I suoi tifosi non esistono, la passione è zero. Sono molto lontani i Mondiali di Italia ’90, con una nazione a unirsi tanto intorno agli azzurri di bomber Schillaci quanto ai tifosi delle altre nazionali, in uno spirito sportivo che oggi sembra perso. E così è stato in Spagna nel 1982, poi in Messico, in Francia, in Germania, in Sudafrica e Brasile. In misura diversa anche in Usa, Giappone/Corea e Russia. Ma in Qatar? Il Mondiale è appena iniziato ma sembra già un enorme fallimento.

Quanto tempo ancora dovremmo attendere fino a rivedere momenti indimenticabili come l’urlo di Tardelli in Italia-Germania 1982 o gli occhi spiritati di Schillaci dopo i goal o l’esultanza di Grosso nel 2006? Magari in un Paese, speriamo, dove vengano rispettati i diritti civili…

Un commento

  1. Emanuele Ferrara 22 Novembre 2022 11:52

    Questi mondiali non dovevano essere giocati in un paese sanguinario e contro i diritti umani come il Quatar. Ma come sempre le logiche degli interessi spietati hanno preso il sopravvento sulla ragione. Nessuno parla di questo paese fuori dal mondo! Per questo e per altri motivi invito le persone di buon senso a non guardare questo mondiale atipico e disumano!

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