L’arrivo dei trasferimenti statali non tranquillizza i lavoratori che voglio garanzie sul futuro: «Trattati come invisibili. Nei prossimi mesi non vogliamo essere punto e a capo». La Fp Cgil chiede un incontro al prefetto
Niente da fare. Stavolta le promesse non le accettano più e lunedì mattina, a partire dalle 11, “colonizzeranno” i cancelli di palazzo Zanca per riunirsi in assemblea. Loro sono i lavoratori delle cooperative sociali che nonostante l’arrivo dei 21 milioni di euro di fondi statali e la promessa, sia da parte del ragioniere Coglitore che dell’assessore Caroniti, del pagamento immediato (al netto però dei tempi tecnico-burocratici) degli stipendi, al termine dell’incontro di ieri presso la sede della Fp Cgil hanno comunque deciso di mantenere la mobilitazione.
Perché scrivere di mancate retribuzioni, per uno, due, tre mesi e promettere per altrettanti mesi che la situazione a breve verrà risolta, è ben diverso dal vivere, quotidianamente, tra stenti e difficoltà. Ed è questa la principale ragione che spinge i dipendenti a non abbassare la guardia. Perché se é vero che stavolta i soldi arriveranno, per i prossimi stipendi il futuro è quanto mai incerto.
La decisione di confermare la mobilitazione di lunedì, come spiegato dalla rappresentante sindacale della Fp Cgil, Clara Crocè, è stata accettata all’unanimità dai dipendenti di Nuova Presenza, Faro 85, Azione Sociale, Progetto Vita e Nuove Solidarietà. «Vogliamo rendere visibile il nostro disagio – hanno dichiarato le rsa delle varie cooperative – è il cane che di morde la coda il comune, le cooperative non riescono ad avere anticipazioni dalle banche , a causa delle voci che circolano in città su un probabile dissesto del Comune. Siamo lavoratori invisibili – hanno detto – nessun riconoscimento da parte dell’amministrazione. Eppure, garantiamo assistenza anche senza avere percepito gli stipendi. Il nostro servizio è essenziale, hanno detto i lavoratori- ci prendiamo cura dei disabili, degli anziani, dei minori. Non possiamo continuare a essere considerati come gli ultimi , gli scartati. Vogliamo certezze sul nostro futuro».
Anche per questo la sindacalista ha chiesto un incontro al prefetto , a tutela dei lavoratori e degli utenti: «In assenza di risposte concrete , sarà inevitabile lo sciopero generale del settore». (EDP)