Aree Zir e Zis, le proposte dei “civatiani” sul piano particolareggiato

Aree Zir e Zis, le proposte dei “civatiani” sul piano particolareggiato

Ma. Ip.

Aree Zir e Zis, le proposte dei “civatiani” sul piano particolareggiato

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sabato 12 Aprile 2014 - 10:46

L’area Civati del Partito Democratico chiede l’impegno dell’assessore De Cola. Se il piano particolareggiato dovesse tardare ancora, la proposta è quella di consentire esclusivamente gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, risanamento e ristrutturazione

Il Comune di Messina “… provvede ad attribuire la relativa destinazione con il proprio strumento urbanistico attraverso la redazione di un piano integrato di recupero urbano da assoggettare alle procedure di cui alla legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71”. La legge regionale è la numero 8 del 2012 ed il riferimento dell’articolo 23 è alle aree ex Zir e Zis, entrate a far parte del patrimonio comunale.

Fino all’approvazione dei piani attuativi delle aree “… sono consentiti esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria”, con l’obiettivo di favorire una corretta pianificazione limitando al minimo gli interventi edilizi. Una previsione che non è piaciuta ai proprietari delle attività produttive situate in quelle zone, impossibilitati a realizzare interventi che consentano loro un miglioramento delle loro aziende in termini lavorativi ed economici.

Nel marzo 2013, i deputati regionali Giuseppe Picciolo e Marcello Greco hanno presentato un disegno di legge attraverso il quale si intende intervenire prima dell’approvazione dei piani integrati di recupero urbano, consentendo la realizzazione di “… adeguamenti strutturali e tipologici, variazioni di destinazioni d’uso compatibili con le attività artigianali, commerciali, direzionali, produttive, industriali non nocive o moleste e frazionamenti”.

Un disegno di legge che ha creato una scia di polemiche. Se ne è discusso stamane, presso la sede di Confesercenti, nel corso di un dibattito promosso dall’area Civati del Partito Democratico. L’idea dei “civatiani” è che il ddl, in assenza della definizione degli obiettivi, potrebbe rappresentare il via libera per qualsiasi genere di intervento urbanistico, in maniera disordinata e senza alcuna limitazione, come si è già verificato in altre zone cittadine. “L’assessore De Cola – affermano – deve accelerare i tempi del piano particolareggiato. Da questo dipende l’opportunità di un intervento legislativo volto ad un rilancio complessivo dell’economia delle attività ricadenti in Zir e Zis. E lo stesso vale per le attività situate sull’affaccio a mare che andranno delocalizzate. Occorre che tutte le forze politiche regionali e comunali si spendano per la realizzazione di un vero e proprio polo delle attività produttive, già previsto a Larderia nell’ambito del Prusst – Programma di riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio”.

Se il piano particolareggiato dovesse tardare ancora, ecco le proposte dell’area Civati, su input dell’arch. Aurelio Siracusano. Pur ponendo il redigendo Piru come riferimento fondamentale, in attesa di approvazione dello stesso potrebbero essere consentiti esclusivamente gli interventi edilizi per come definiti dall’articolo 20 della Legge Regionale 27 dicembre 1978, numero 71:

a) interventi di manutenzione ordinaria: quelli che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti;

b) interventi di manutenzione straordinaria: le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, e per realizzare ed integrare i servizi igienico – sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d'uso;

c) interventi di restauro e di risanamento conservativo: quelli rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all'organismo edilizio;

d) interventi di ristrutturazione edilizia: quelli rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, la eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti.

2 commenti

  1. FINALMENTE una parte del PARTITO DEMOCRATICO, pur in un momento difficilissimo, ricomcia a fare Politica, P maiuscola, quella nell’interesse generale. FINALMENTE. La richiesta di stringere i tempi sul Piano Particolareggiato è condivisibile, spero che l’ing.Sergio De Cola dia ascolto ai CIVATIANI del PD.

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  2. FINALMENTE una parte del PARTITO DEMOCRATICO, pur in un momento difficilissimo, ricomcia a fare Politica, P maiuscola, quella nell’interesse generale. FINALMENTE. La richiesta di stringere i tempi sul Piano Particolareggiato è condivisibile, spero che l’ing.Sergio De Cola dia ascolto ai CIVATIANI del PD.

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