Il consiglio comunale boccia i bilanci dell’Atm. Rinviata a lunedì la trattazione della delibera di liquidazione

Il consiglio comunale boccia i bilanci dell’Atm. Rinviata a lunedì la trattazione della delibera di liquidazione

Il consiglio comunale boccia i bilanci dell’Atm. Rinviata a lunedì la trattazione della delibera di liquidazione

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giovedì 15 Settembre 2011 - 22:46

Quattro no secchi ad altrettante delibere riguardanti i bilanci di previsione, consuntivi e pluriennali dell’Azienda trasporti, per cui sembra farsi sempre più concreta l’ipotesi di scioglimento e riorganizzazione. Il rinvio deciso dopo la sospensione richiesta dal Pd

Si addensano sempre più le nubi sul futuro dell’Azienda di pubblico trasporto della città, i cui bilanci sono stati compattamente bocciati dal consiglio comunale nel corso della seduta di ieri pomeriggio: pollice verso per i documenti di previsione 2009-2010, per i pluriennali 2009-2011 e 2010-2012, e per i consuntivi 2007-2008. Votazioni abbastanza veloci, astensione tecnica in tutti e quattro i casi da parte del presidente di sessione, Trischitta. Momento di stand-by, per via di una sospensione richiesta dal Pd, al momento della delibera riguardante il piano di riorganizzazione dei servizi della mobilità urbana che comprende anche la strada della messa in liquidazione dell’azienda di via La Farina, considerata dall’amministrazione l’unica possibilità di salvezza. Soprattutto alla luce delle ennesime bocciature ai documenti contabili. Pur infatti volendo valutare l’ipotesi di trasformazione dell’Atm in Spa, risulta difficile immaginare un privato disposto ad entrare a far parte di una società i cui bilanci, ormai da anni, non godono più di credibilità e fiducia da parte di quella stessa amministrazione che ne è socia di maggioranza. A questo proposito la querelle è lunga e senza fine.

La sospensione è stata richiesta perché il Partito democratico è chiamato a valutare bene l’ipotesi di messa in liquidazione, ma soprattutto la fase di riorganizzazione, i cui tempi “tecnici” non è escluso vadano a coincidere anche con una nuova fase amministrativa che potrebbe vedere proprio coloro che al momento siedono tra gli scranni dell’opposizione, tra quelli della maggioranza. Una patata bollente, dunque, anche per le future gestioni amministrative. La seduta si è conclusa con un nulla di fatto, o meglio con un rinvio della trattazione nella seduta di lunedì 19, sempre alle 18.30. Per l’occasione il consigliere dell’Udc Melazzo ha però chiesto la presenza del ragioniere generale e dei revisori dei conti: a questi ultimi verrà infatti chiesto di spiegare che ripercussioni potrà avere sull’ormai prossima approvazione del bilancio di previsione, l’ipotesi di messa in liquidazione dell’azienda.

Un commento

  1. Salvatore Vernaci 16 Settembre 2011 07:31

    La messa in liquidazione di una Azienda (ATM) presuppone la trasformazione del patrimonio aziendale in denaro, che deve essere utilizzato per pagare i debiti contratti dall’Azienda.
    L’Amministrazione comunale, prima di rimettere al Consiglio comunale la proposta di delibera di messa in liquidazione dell’Azienda, deve, necessariamente, effettuare alcuni passaggi essenziali, formalizzandoli in atti da allegare alla proposta, sottoposta all’esame del Consiglio comunale. Questi passaggi sono:
    1.- verifica dell’entità dei debiti dell’ATM.
    2.- verifica se il bilancio comunale ha risorse di parte corrente e sufficiente avanzo di amministrazione per poter procedere alla copertura della perdita con l’adozione di una deliberazione di riconoscimento dei debiti fuori bilancio a norma dell’art. 194 del T.U.E.L.
    3.-adozione di un piano industriale di sviluppo dell’Azienda che dimostri come operare il risanamento della gestione;
    4.-verifica se l’Azienda ha o possa creare attività che generano utili tali da poter coprire le spese di gestione. Tenendo conto che un eventuale incremento delle tariffe del servizio deve prendere in considerazione le ripercussioni sulla cittadinanza e non può essere dilatato a dismisura;
    5.- una stima effettiva e reale dei costi e dei ricavi della Azienda al fine di verificare la diseconomicità
    Un esame di questi fattori porterà ad esaminare attentamente quale potrebbe essere la soluzione migliore per una gestione adeguata, efficiente ed economica della mobilità urbana.
    Inoltre bisogna tenere conto che l’assenza di un bilancio consolidato da parte dell’ATM ha ingenerato l’effetto di non tenere sotto controllo la spesa e che il Comune attualmente si trova a far fronte alle restrizioni imposte dalle ultime leggi finanziarie e dal patto di stabilità e che pertanto è obbligato ad operare un contenimento della spesa e a razionalizzare la gestione dei servizi.
    L’unica via di uscita, a mio parere, sarebbe: l’ Azzeramento dei debiti dell’Azienda Trasporti Municipalizzata, attraverso le seguenti fasi:
    a) Il Comune verifichi, analiticamente, attraverso gli Uffici finanziari dell’Azienda e del Comune, tutti i debiti contratti dall’Azienda Municipalizzata
    b) Porti in Consiglio Comunale, per il riconoscimento quali debiti fuori bilancio, quelle spese effettivamente sostenute e dimostrate, con pezze giustificative, che sono state necessarie per la gestione indispensabile del servizio, anche senza il rispetto del regolare iter procedimentale.
    c) Avviare azione di responsabilità ex art. 2393 c.c. rivalsa nei riguardi di Chi ha procurato quei debiti, che, legalmente, non possono essere riconosciuti e di Coloro che abbiano procurato un danno diretto o indiretto all’Azienda, danno che non si sarebbe prodotto se essi avessero gestito e vigilato in conformità degli obblighi della loro carica e perciò responsabili.
    d) Trasformare l’Azienda in S.p.A., libera e franca dei debiti che resterebbero accollati dal Comune.
    L’adozione di soluzioni diverse potrebbe implicare il coinvolgimento, in eventuali responsabilità contabili ed amministrative, di chi le propone e le adotti,

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