Il presidente dell'Ars mette da parte il profilo istituzionale e rompe gli indugi sul Piemonte: "Si dica la verità sulle sorti del pronto soccorso. Il protocollo d'intesa siglato a maggio tra Neurolesi e Papardo prevede che venga cambiata la destinazione dei posti letto". Venerdì conferenza stampa all'interno del nosocomio.
“Adesso basta, non mantengo più il profilo istituzionale, in gioco c’è il futuro dell’ospedale Piemonte. Occorre dire la verità e non gettare fumo negli occhi”.
Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, dopo le polemiche scatenate da Santi Formica in seguito al rinvio della trattazione in Assemblea del ddl sull’accorpamento Piemonte-Neurolesi, interviene e annuncia una conferenza stampa che si terrà venerdì all’interno del nosocomio del Viale Europa. L’ordigno è scoppiato subito dopo la conferenza dei capigruppo regionali che predispone l’ordine del giorno della seduta Ars e nel corso della quale, in seguito alla richiesta del neo assessore alla sanità Gucciardi di prendere tempo per valutare il ddl, il presidente Ardizzone ha concordato lo slittamento del dibattito sulla fusione, progetto sposato dall’ex assessore Borsellino. Immediate le polemiche. Ad aprire i fuochi è stato il primo firmatario del disegno di legge, Formica: “così si umilia ancora una volta la Borsellino. Che interessi difende Ardizzone?” ed a seguire Picciolo che ha invitato ad uno “scatto d’orgoglio per calendarizzare il ddl. Qualcuno vuole che a Messina non si tocchi nulla”, paventando il rischio che alla fine, tra i diversi contendenti a perdere sia la città.
Puntuale la controreplica del presidente dell’Ars: “Finora non ho detto nulla in virtù del mio ruolo, ma ora non posso stare zitto. I messinesi non possono essere presi per scemi, qui non ci sono utli idioti. Si deve fare chiarezza sui dettagli dell’intesa tra azienda Papardo-Piemonte e Neurolesi e dire le cose come stanno e come staranno in futuro. Più che un disegno di legge per salvare il Piemonte sembra un progetto per salvare l’Irccs. Basta che lo si dica. Quel che non si può fare è gettare fumo negli occhi. Venerdì spiegherò perché è necessario vederci chiaro. L’accordo siglato tra le due aziende in realtà non prevede affatto, nella parte finale del protocollo d’intesa, che il Pronto soccorso resti anche in futuro. E allora si dicano le cose come stanno. Non ho interessi da difendere io, se non quelli dei messinesi”.
L’Udc nelle scorse settimane, a livello locale, ha presentato una proposta alternativa, attraverso un ordine del giorno finito al centro del caos in Consiglio comunale e nel tritacarne dei rapporti interni con il Pd. La proposta prevedeva anche, come più volte ribadito anche da D’Alia la possibilità di inserire nel discorso complessivo di riordino della sanità cittadina l’ex ospedale Margherita, il cui presente è indecoroso ed il futuro è incerto. Ma il cuore del problema resta il Pronto soccorso e l’emergenza urgenza del Piemonte, punto sul quale nessuno deve tornare indietro. Ed è proprio questo che sottolinea Ardizzone e che ribadirà nella conferenza stampa: “C’è una frase nel protocollo d’intesa firmato il 20 maggio che a mio giudizio è chiara: l’Ircss, d’intesa con l’Assessorato dovrà modificare la destinazione dei posti letto in relazione ad eventuali nuovi esigenze legate al rispetto della mission aziendale e della programmazione regionale. La domanda che dobbiamo porci è: qual è la mission aziendale dell’Ircss-Piemonte? Il polo di riabilitazione del Mediterraneo o l’emergenza urgenza?”
Il timore che sottolinea Ardizzone è che dopo l’accordo, proprio in virtù dell’ultima frase del protocollo d’intesa, la nuova azienda, dovrà modificare la destinazione dei posti letto tenendo in considerazione la nuova mission, dicendo addio al Pronto soccorso. L’intesa prevede che l’azienda Papardo trasferisca il Piemonte all’Ircss per l’ampliamento dell’attività ambulatoriale come specificato nella successiva tabella di destinazione dei posti letto: 12 di medicina interna, 8 traumatologia, 8 per le chirurgie, 8 riabilitazione, 2 Utic, 4 rianimazione, 31 riabilitazione (area indistinti).
Secondo il presidente dell’Ars è la frase successiva a destinare allarme, perché se è vero che la tabella indica la destinazione è altrettanto vero che Vullo e Aliquò, rispettivamente manager del Papardo e dei Neurolesi, hanno concluso l’intesa con una frase che potrebbe ribaltare, non si sa in che tempi, le premesse. Quel “dovrà modificare la destinazione dei posti letto in funzione della mission” e non “potrà”, lascia intendere che sarà la nuova dirigenza aziendale a decidere le sorti del Pronto soccorso e dell’emergenza urgenza del Piemonte.
“Allora io dico, andiamo a fondo e cerchiamo di capire esattamente come stanno le cose- conclude Ardizzone- Diciamo la verità su cosa vogliamo salvare. E ne discutiamo serenamente e con obiettività. Sul Pronto soccorso non si deve arretrare di un passo. Ricordo le battaglie solitarie che ho fatto ai tempi del polo oncologico del Papardo. I fatti e il tempo hanno dimostrato come è finita”.
Venerdì quindi la conferenza stampa al Piemonte. Un anno fa scoppiava il caso Piemonte, con la seduta consiliare rovente del 4 agosto. Un anno dopo siamo ancora con quelle stesse preoccupazioni ed alle stesse altissime temperature…
Rosaria Brancato
Che emozione…l’onorevole Ardizzone si ricorda di essere messinese? Sicuramente le dimissioni di Crocetta e il conseguente scioglimento del governo siciliano serviranno a qualcosa…Ardizzone, in italiano, ” dove ti sei fatto l’inverno..fatti anche l’estate”…vergognati
Che emozione…l’onorevole Ardizzone si ricorda di essere messinese? Sicuramente le dimissioni di Crocetta e il conseguente scioglimento del governo siciliano serviranno a qualcosa…Ardizzone, in italiano, ” dove ti sei fatto l’inverno..fatti anche l’estate”…vergognati
perchè il neurolesi non è messinese? Ardizzoneeeeeeee
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