L’Ateneo di Messina è ultimo. Cuzzocrea: “Male in alcuni settori. Occasione per valutarli”

L’Ateneo di Messina è ultimo. Cuzzocrea: “Male in alcuni settori. Occasione per valutarli”

Ma. Ip.

L’Ateneo di Messina è ultimo. Cuzzocrea: “Male in alcuni settori. Occasione per valutarli”

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giovedì 18 Luglio 2013 - 08:33

Il pro-rettore delegato alla Ricerca analizza il rapporto prodotto dall’Anvur, l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca. Buoni risultati in alcune aree, troppo trascurati altri settori. IN ALLEGATO IL RAPPORTO SULL'UNIVERSITA' DI MESSINA

L'Università più virtuosa nell'analisi condotta su 14 aree disciplinari, considerando il rapporto fra produzione e dimensioni, è quella di Siena (35,7 %). Ai primi posti si affermano anche Verona (34,4 %), Milano Bicocca (31,2 %), Padova (30,4 %) e il Politecnico di Milano (25,2 %).

La ricerca è stata condotta dall’Anvur, l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, nell’ambito del rapporto “Valutazione Qualità della Ricerca nel periodo 2004-2010”.

E l’Università di Messina? L’ateneo peloritano si colloca all’ultimo posto (- 33 %), a stretto contatto con le Università di Bari (- 31 %) e Catania (- 30,3 %) che pure riescono a fare leggermente meglio.

Secondo il prof. Salvatore Cuzzocrea, pro-rettore delegato alla Ricerca, però, non tutto è negativo. “La valutazione – afferma – offre interessanti spunti di analisi ed evidenzia obiettivi su cui impegnarsi. Sarà opportuno analizzare in maniera approfondita le diverse tabelle che compongono la relazione, al fine di meglio comprendere lo stato della Ricerca nell’Università di Messina ed in particolare il suo posizionamento nel panorama nazionale”.

Il pro-rettore sottolinea che tra i termini di valutazione “mancano altri elementi fondamentali, come ad esempio la didattica” e che il calcolo è stato stilato in rapporto alla precedente valutazione 2001-2004, effettuata dal Civr, il Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca.

Cuzzocrea effettua una prima analisi, evidenziando che in alcune aree disciplinari l’ateneo peloritano non si trova all’ultimo posto (ad esempio Area 3 Messina è al trentaquattresimo posto su 51, Area 8 A Messina è al ventiseiesimo posto su 43, Area 8 B Messina è al dodicesimo posto su 39; Area 9 Messina è decima su 56). Inoltre, nel complesso della valutazione delle sedici aree (le quattordici Cun più le due sub-Aree delle Aree 8 e 11), in cinque di queste l’Università di Messina risulta essere presente nel secondo o nel terzo quartile.

“Come evidenziato durante la presentazione dei risultati della valutazione – prosegue Cuzzocrea – , alla quale ho presenziato in veste di pro-rettore con delega alla Ricerca, questa deve essere considerata una base su cui impostare le strategie di sviluppo della ricerca all’interno degli Atenei. Tale rapporto, che consta di più di 3000 pagine, richiederà uno studio approfondito ed un attenta valutazione per permettere all’interno degli atenei e del mondo accademico un confronto ed un dibattito, tenendo in considerazione che il metodo con cui operare deve tenere in considerazione – riprendendo le parole del ministro – merito, accessibilità e trasparenza dei dati. In particolare, il lavoro effettuato dall’Anvur, permetterà agli atenei di comprendere, essendo disponibili i dati, anche il peso dei singoli settori scientifico disciplinari nelle aree disciplinari di pertinenza ed il posizionamento degli stessi a livello nazionale. Inoltre, nel documento è anche presente la valutazione dei singoli dipartimenti pre e post legge 240. Questi ultimi dati potranno anche permettere di comprendere se la nuova strutturazione dipartimentale che oggi ha l’Università di Messina è, nell’ambito della ricerca scientifica, adeguata o meno”.

La conclusione del prof. Cuzzocrea è comunque ottimista: “Certamente il dato complessivo che la nuova amministrazione dovrà gestire non è entusiasmante, ma l’Università di Messina saprà trovare le energie e la forza di rivedere e riprogrammare il proprio approccio alla ricerca. Ben sapendo che il voto generale su quest’ultima risente certo della presenza di eccellenze, ma è altresì penalizzato da settori trascurati nell’idea errata che il giudizio finale su un ateneo premi soltanto i suoi settori migliori e non l’intera attività di ricerca nel suo complesso”.

13 commenti

  1. GIUSTO COSì caro Cuzzocrea (nome – che non mi è nuovo–).Questa è la vostra università e la vostra città, che merita ampiamente tali primati, al di là delle chiacchiere e delle apparenze di cui vivete

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  2. SaltaLaMacchia 18 Luglio 2013 08:57

    E che vi aspettavate il Nobel?
    Chiudere gli istituti che non producono e dirottare i fondi su quelli virtuosi. Soluzione semplice ed efficace!

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  3. invelatosempre 18 Luglio 2013 10:02

    Ma dove sta la meraviglia? Io mi sarei meravigliato del contrario.
    Cosa aspettarsi di un’Università dove, se chiedi chi insegna tale materia, ti rispondono “il figlio del prof…”
    Piuttosto c’è da chiedersi perchè non chiuderla. Viene il sospetto che non la chiudano per non far diventare ultima la penultima. Tanto a pagare siamo noi.

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  4. francotomasello 18 Luglio 2013 10:28

    tutto si tiene.
    a furia di mandare avanti “vincoli familiari” solo i “xxxxxxxx” credono che duri per sempre.
    francotomasello

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  5. sai caro il censore …ripetitivo , è anche la città di chi fatica per tirarla su senza far chiacchiere !! un consiglio nell’epoca del mondo globale ..della facilità di trasporto MA PICCHI NON TINNI VAI E I CURSA E NI LASSI FETERE !! FIRMATO UNO CHE I SALOTTI CHE DICI TU NON LI HA MAI FREQUENTATI MA ZAPPA PER CAMPARE

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  6. Secondo un parametro l’università di Messina risulta prima nel mondo intero. Si tratta del parametro che misura i rapporti di parentela all’interno del corpo docente. Di questo primato penso vi possa illustrare più egregiamente di me uno qualsiasi tra i prorettori. Un esperto come il prof Cuzzocrea in questo argomento viene considerato tra i più competenti.
    Non ci batte nessuno! siamo troppo forti…..Gli unici che in questo momento potrebbero mettere in pericolo il nostro primato sono i nord-coreani!

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  7. Angelo Silipigni 18 Luglio 2013 13:01

    Ma come fai a rispondere così?
    Sono indignato. I nomi sono sempre gli stessi, perchè i ruoli si tramandano di padre in figlio. Le opportunità non ci sono ed i migliori vanno via. Parecchi amici insegnano all’estero, professionisti riconosciuti, chi a Calgary, chi a Ginevra, chi a Boston. Qui rimangono troppi somari e la decadenza regna sovrana. I risultati sono così documentati. Alla fine rimaniamo io e tu qua. E non mi piace nell’era della globalizzazione, che decanti tu, sentire il tuo “FETORE”. Ogni giorno uno scandalo nuovo, coi nostri figli derubati e classificati male perchè provenienti da una città ultima in tutto.

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  8. MADDOCCO Antonino 18 Luglio 2013 15:27

    Siamo ultimi in tutto…..la città deve ripartire e moltissiomo dipende da noi, da quelle piccole cose che ognuno puo’ fare quotidianamente, non guardiamo solo le cavolate che fanno gli altri cominciamo con piccoli gesti a migliorare ed a rendere più vivibile Messina, prendendo coscenza di virtù civiche e morali. Ripeto piccoli geti, come per esempio non parcheggiare nelle aree di sosta per handicappati, lasciare liberi gli scivoli, non usare il clacson com se fosse collegato al nostro respiro, avere cura di tutto ciò che non è nostro ma a nostra ed altrui disposizione…..se riusciamo ad essere queste persone vuol dire che gli altri, coloro che non fanno nulla per migliorare Messina non avranno più alibi.

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  9. dolcestilnuovo 18 Luglio 2013 17:05

    Ma come può Cuzzocrea dire che non tutto è negativo? Piuttosto che elencarci le varie aree dove non siamo all’ultimo posto, ma poco più su, perché non elenca i settori disciplinari che maggiormente si sono distinti? E perché non ci dice, per esempio, quali risultati hanno ottenuto i settori disciplinari che fanno capo ai pro-rettori, così da capire meglio se le scelte sono state fatte in modo oculato, quindi “premiando” il merito, oppure favorendo gli amici degli amici? Anche perché, da un rapido sguardo, pare che i vari pro-rettori e delegati siano tutti “figli di papà” (a partire dallo stesso Cuzzocrea per continuare con Cupaiuolo, e poi ancora il buon Saitta, Germanà, Centorrino….)
    Se questo è il nuovo che avanza, siamo messi male!
    E dobbiamo sentire pure le sciocchezze di un “rampollo” come Cuzzocrea che ci racconta storie. Ma non si vergogna!

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  10. dolcestilnuovo 18 Luglio 2013 17:07

    Non si può non essere d’accordo!

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  11. quel signore sarà sicuramente un impiegato dell’università

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  12. Male in alcuni settori? Occasioni per migliorarli? Come???Con un solo rappresentante dei settori BIO (in totale decadenza )nella squadra di governo Navarra???

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  13. Certo che non si parla piu’ dello scandalo sui concorsi truccati..perche’ lo scandalo continua!!! Due pagine sul giornale per 4 giorni e poi si continua a far quel che si vuole!

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