MILANO – Capitale della finanza, dello shopping e – da oggi – anche della Qualità della vita. È Milano la vincitrice dell’indagine 2018 sulla vivibilità delle province italiane, giunta alla 29° edizione.
Come ogni anno la Qualità della vita scatta una fotografia delle città italiane, scegliendo di inquadrare la questione del benessere tramite 42 indicatori suddivisi in sei macro-aree («Ricchezza e consumi», «Affari e lavoro», «Ambiente e servizi», «Demografia e società», «Giustizia e sicurezza», «Cultura e tempo libero»), riferiti all’ultimo anno appena trascorso.
In coda alla graduatoria, invece, si ritrova Vibo Valentia, ultima per durata media dei processi e registra anche una delle più basse spese dei Comuni per minori, disabili e anziani. È la quarta volta che compare sul fondo, circondata da numerose province del Sud. Per incontrare una provincia della punta dello Stivale bisogna infatti scendere fino alla 73ª posizione dove c’è Ragusa. Solo dopo si trovano le altre siciliane, calabresi, lucane e campane. Quattro province pugliesi, poi, scivolano tra le ultime dieci (Brindisi, Barletta-Andria-Trani, Taranto e Foggia). In controtendenza – nella performance rispetto all’anno scorso – solo Lecce, che sale di 12 posizioni al 92° posto, e Bari che guadagna nove posizioni. Si piazzano nella parte bassa (-18 posizioni) anche Enna e Crotone.
Messina è sempre nelle parti basse della classifica ma quest’anno va anche peggio: 96esimo posto, un balzo indietro di otto gradini.
Non capisco dove sta la novità. Era pure troppo la posizione di prima. Una città (???) più che moribonda, senza lavoro, senza acqua, piena di spazzatura, senza vigili urbani (più che senza, non pervenuti), con un sindaco incocludente, un consiglio comunale evanescente. In generale con amministratori che non sanno…..amministrare. Aiutoooooo!! Vogliamo il peggior Sindaco di Bolzano degli ultimi 30 anno per Messina.