Maltempo, passano gli anni ma resta la paura sulla costa tirrenica

Maltempo, passano gli anni ma resta la paura sulla costa tirrenica

Giovanni Passalacqua

Maltempo, passano gli anni ma resta la paura sulla costa tirrenica

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sabato 26 Novembre 2016 - 11:58

Le piogge di ieri non sono bastate a causare l'ennesima alluvione, ma hanno evidenziato tutti i problemi già emersi negli anni passati: torrenti utilizzati come discariche abusive, argini scarsi, tappi di detriti. E, per gli abitanti del territorio, ogni fase di maltempo è una scommessa

Non ci sono stati danni a cose o persone, e questa è già una notizia. Ma se il maltempo di ieri non ha creato danni sulla costa tirrenica è solo perchè la perturbazione si è concentrata sui paesi dello Jonio. Le piogge abbondanti non sono bastate a far esondare i torrenti, in particolare il Mela, che in passato tanti danni aveva fatto a Milazzo e Barcellona; è andata bene anche a Saponara, che ha vissuto una giornata di tensione, schiava dei terribili ricordi del 2011. Ogni volta che le piogge cadono copiose, gli abitanti della costa si mettono in allerta; aspettandosi sempre il peggio.

A confermare la precaria situazione del territorio basterebbero i detriti trascinati a valle dai torrenti: rifiuti di ogni tipo, dalla spazzatura quotidiana agli ingombranti, il tutto in un letto eroso dalle coltivazioni private e innalzato dai continui accumuli. Per non parlare delle infrastrutture che affondano i loro pilastri proprio dentro i torrenti. Anche le istituzioni locali, memori degli anni passati, sono ormai abituate ad attivare tutti gli strumenti a disposizione alle prime avvisaglie di maltempo, per fronteggiare un'emergenza che potrebbe arrivare da un momento all'altro.

Quel che sta emergendo, dopo anni di ripetute alluvioni, è la consapevolezza del problema, delle sue possibili conseguenze. Non si attende più l'allerta di livello più alto per attivare il Centro operativo comunale e la Protezione Civile, sgombrare i quartieri più a rischio, monitorare i punti più pericolosi. Quel che manca, invece, è la prevenzione: nulla è cambiato rispetto al 2009 (Giampilieri e Scaletta), al 2011 (Barcellona e Saponara), al 2015 (Barcellona e Milazzo). I torrenti continuano a essere terra di nessuno, senza che siano state avviate misure adeguate per la loro bonifica; e a poco servono i lavoretti delle singole amministrazioni. I piani di messa in sicurezza delle zone ad alto rischio idrogeologico vengono annunciati da anni; nel frattempo, tra ottobre e novembre di ogni anno, il territorio si prepara alle piogge alluvionali, che sfortunatamente non hanno interlocutori politici, né la pazienza di aspettare i tempi della burocrazia.

Arriverà mai un piano, serio e concreto, di contenimento del rischio idrogeologico? O, ancora una volta, arriveranno prima i danni da quantificare, le vittime, le passerelle dei politici? In attesa di qualche risposta concreta, agli abitanti del territorio non resta che sperare nella clemenza del tempo.

Giovanni Passalacqua

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