Dall'associazione "Viandanti" e altri 21 gruppi aderenti alla rete nazionale un documento sul Cammino sinodale e diversi elementi critici
MESSINA – Quanti elementi critici nella chiesa. Dall’associazione “Viandanti” e altri 21 gruppi aderenti alla rete nazionale (fra cui due presenti in Sicilia) riceviamo e pubblichiamo un documento.
Il Cammino sinodale della chiesa italiana
Ci siamo confrontati sul Cammino sinodale della Chiesa italiana. Tutti hanno constatato alcune criticità, fra queste: l’avere mantenuto l’uso del metodo della “conversazione spirituale” che non consente un reale confronto sui problemi; la nebulosità dei temi da affrontare nei Cantieri di Betania senza assumere chiaramente le questioni emerse dalla consultazione; il non avere richiesto alcuna sintesi del lavoro svolto nei Cantieri; il disimpegno di molti sacerdoti.
Il secondo anno (ancora di ascolto dopo il primo anno dedicato alla consultazione per il Sinodo della Chiesa universale) caratterizzato dai Cantieri ha visto un notevole calo di partecipazione: dopo i circa 50.000 gruppi sinodali attivati nel primo anno i Cantieri di Betania segnalati sono stati 461. Viandanti e la rete degli aderenti ha quindi approvato un documento con alcune richieste: “Il Cammino sinodale della Chiesa italiana giunto quasi alla metà del suo percorso ci sollecita ad alcune considerazioni. La Sintesi nazionale della fase diocesana (agosto 2022), ha fatto prendere coscienza, di “alcune annose questioni che affaticano il passo” delle nostre Chiese.
Scollamento tra la vita pastorale e reale e rivitalizzare la partecipazione tra le necessità
Ne richiamiamo alcune: scollamento tra la pastorale e la vita reale; formazione dei presbiteri; necessità di rivitalizzare gli organismi di partecipazione; superamento di una Chiesa costruita intorno al ministero ordinato per andare verso una Chiesa “tutta ministeriale”; abusi sessuali e di coscienza; rimettere al centro la Parola; vita liturgica (omiletica, registro linguistico e gestuale, distanza celebrazione vita), trasparenza amministrativa, marginalità dei laici e in particolare delle donne.
Per il triennio che ci rimane da percorrere riteniamo che sarebbe utile superare la modalità del work in progress per definire la meta a cui pervenire nel 2025 e le questioni che si dovrebbero affrontare e sulle quali proseguire il confronto. La mancanza di un obiettivo ben definito, infatti, ha già depotenziato la partecipazione in questo secondo anno che sta per concludersi.
Un’assemblea sinodale come obiettivo
Le esperienze dirette di questi mesi ci spingono a dare voce ad alcune aspettative: a) la meta conclusiva del Cammino sinodale dovrebbe essere un’assemblea sinodale alla quale affidare le “decisioni per il rinnovamento della realtà ecclesiale”; b) l’assemblea sinodale riteniamo possa affrontare quelle questioni sulle quali può avere competenza diretta fra quelle indicate nella Sintesi nazionale della fase diocesana e dal Dossier conclusivo dell’Assemblea continentale europea cheprima abbiamo elencato. Comprendiamo che il confronto, la “libera discussione” (can. 465) sulle questioni possono generare il conflitto. Crediamo sia necessario non lasciarsi prendere dalle paure, magari citando impropriamente la rottura della comunione ecclesiale, ma sia necessario saper gestire generativamente i conflitti che potrebbero sorgere in una dinamica di Chiesa realmente sinodale.
Leggiamo, infatti, in Evangelii gaudium: “Il conflitto non può essere ignorato o dissimulato. Dev’essere accettato. Ma se rimaniamo intrappolati in esso, perdiamo la prospettiva, gli orizzonti si limitano e la realtà stessa resta frammentata. [… occorre] accettare di sopportare il conflitto, risolverlo e trasformarlo in un anello di collegamento di un nuovo processo” (nn. 226, 227). È un compito non facile, nei confronti del quale c’è una forte disabitudine nelle nostre comunità. Il Sinodo però, anche da questo punto di vista, può essere un tempo favorevole (Atti 15).
Associazione Viandanti (Parma)
Rete degli aderenti: In cammino: per le riforme di papa Francesco – (Messina)
Rivista “Quaderni biblioteca Balestrieri” – Ispica (Ragusa) e altri 19 gruppi